(Amputated Vein, 2013)
1. Insult To Injury
2. Money Power Death
3. Business As Usual
4. Lumped Up
5. Physical Contract
6. Molested To Death
7. Snapped In Half
8. Life Lesson
Correva l’anno 2006 quando un gruppetto di ragazzi provenienti dal New Jersey decisero di coniugare due correnti musicali estreme, al momento sulla cresta dell’onda, quali deathcore e slam brutal-death metal, unendosi sotto il nome di Waking The Cadaver; dopo un piccolo periodo di riflessione successivo alla pubblicazione del disco d’esordio, durante il quale hanno affinato il loro stile e abbandonato parte delle influenze iniziali, sono tornati a proporre una nuova tappa della loro ricerca alla massima espressione nel brutal-death metal votato all’attitudine deathcore.
Giunti nel tardo 2013, infatti, i Nostri danno alle stampe la loro terza fatica, intitolata Real-Life Death, un disco piuttosto semplice e senza pretese, ma non per questo mal realizzato: i Waking The Cadaver hanno continuato sulla strada del groove e della pesantezza “in da face”, migliorando alcune caratteristiche presenti nella precedente pubblicazione Beyond Cops. Beyond God e andando inoltre ad inserire elementi di matrice death/grind/hardcore à la Dying Fetus e Criminal Element, ottenendo un sound più coeso ed accattivante. L’originalità non risulta mai essere il piatto forte, ma tutte le caratteristiche appena elencate rendono l’ascolto di questo disco dannatamente facile e accattivante, garantendo una mezz’ora di divertimento sanguinolento e tanta ignoranza sonora, senza scadere mai di qualità. La doppietta assassina posta in apertura ci dà un assaggio a 360 gradi del platter in questione: “Insult To Injury” è un brano massiccio e tritaossa costruito su riff quadrati, breakdown spezzacollo e un growling marcio e gutturale condito da alcuni pig squeals ed inhale, mentre “Money Power Death” risulta essere un pezzo maggiormente cadenzato sul quale aleggia il fantasma di un certo death/grind novantiano, reso più becero ed ignorante grazie ad alcuni rallentamenti pachidermici e passaggi tipicamente brutal-deathcore con tanto di gang shouts. Il resto dei brani si sussegue mantenendo più o meno le stesse coordinate, l’unico un po’ fuori dal coro è “Physical Contract”, un pezzo alla Dying Fetus (periodo Destroy the Opposition)dotato di alcuni riff piuttosto carismatici e una ritmica abbastanza dinamica, votata alle velocità più estreme e contornata da raffiche di blast beats. La conclusione, maestosa, è affidata a “Life Lesson”, brano monolitico, pesantissimo e grondante di violenza che sollazzerà l’ascoltatore con un tripudio di gorgoglii gutturali e breakdown ignorantissimi.
Real-Life Death non è un disco che faccia gridare al miracolo, sia chiaro, maè comunque un prodotto solido che farà la felicità di tutti coloro che sono cresciuti a pane e primi Suffocation e che apprezzano massicce dosi di groove e breakdowns schiacciassassi. Consci di un parziale potenziale rimasto ancora, inespresso staremo a vedere cosa i Waking The Cadaver ci riserveranno in futuro.
7.0