(Indie Recordings, 2013)
1. The Decision
2. Unravel
3. Nothing Deserves Worship
4. Nine Circles Of Torture
5. A Grave Of Thoughts
6. Lead To The Pyre
7. End Ritual
8. Death Enters
C’era una volta il freddo, oscuro, malvagio e temutissimo black metal norvegese, un genere musicale estremo in tutte le sue forme a partire dal sound finendo con il messaggio espresso nei testi; dall’epoca dell’ Inner Circle ad oggi sono cambiate molto cose e la quasi totalità delle band che ne avevano formata l’avanguardia sono sparite o hanno cambiato direzione musicale, ma tra quelle poche che sono rimaste immutate ed eternamente fedeli alla fiamma nera possiamo annoverare i Gehenna.
In più di vent’anni di carriera i Nostri hanno dato alle stampe svariati full-lenght ed Ep caratterizzati dal tipico sound del black metal made in Norway, mantenendosi saldi nelle proprie convinzioni e proponendo al pubblico materiale di buona qualità. Dopo 8 anni dal precedente WW ecco arrivare sugli scaffali Unravel un disco ben curato dove Sanrabb e soci si sono sbizzarriti fluttuando all’interno dei confini dal metallo nero, prediligendo suoni glaciali e taglienti, senza però rinunciare ad alcune parti più lente e malinconiche ne a repentini assalti in doppia cassa cari a primi Mayhem e Darkthrone; non importa quante volte riascolterete Unravel, la noia non farà mai capolino i Gehenna infatti hanno dotato i loro pezzi di un songwriting maturo ed una struttura piuttosto varia che richiama il periodo di Admirion Black dando al platter un incedere freddo e marziale, il tutto rivisitato in chiave più moderna in modo da poter ammiccare anche alle nuove leve del metal estremo; “The Decision” e “Nothing Deserves Worship” sono un perfetto esempio del lato più ferale e old-school della band, mentre in “Lead To The Pyre” compare l’anima tormentata che predilige un approccio maggiormente melodico e malato, indipendentemente dal brano che starete ascoltando noterete sempre un unico filo condutture si snoda tra una canzone e l’altra mettendo in evidenza le varie sfaccettature di una stessa anima oscura.
Sia che siate blacksters scafati oppure curiosi dell’ultimo minuto, non potrete resistere al fascino magnetico di questa release che pur non risultando tra le migliori prodotte dai Gehenna, ricopre degnamente il ruolo di album di riferimento per una scena che seppur in parte dimenticata non ne vuole sapere di scomparire definitivamente.
7.0