1. Only Taste for Decay
2. Battered to the Grave
3. Crowned in Entrails
4. Dismember the Transgender
5. Under the Patio
6. From Crotch to Crown
7. Glorify Through Cyanide
8. Set Forth to Annihilate
9. Compulsive Beheading Disorder
10. Reduced to Stumps
Un appuntamento a lungo atteso quello con gli olandesi Prostitute Disfigurement, che avevano lasciato i fans affamati di una nuova uscita fin dal lontano 2008. Fortunatamente tutto questo tempo pare sia stato speso davvero bene ed i risultati ottenuti con l’ultima fatica, che porta il titolo di From Crotch to Crown, sono stati sorprendenti.
Il nuovo disco ha tutte le carte in regola per accaparrarsi un posto nell’Olimpo delle produzioni extreme del 2014 e spicca per l’ottima accoppiata tra attitudine old school, tecnica ben dosata ed una produzione potente e cristallina. Si comincia con “Only Taste for Decay“ brano assassino nel quale si notano richiami a Effigy of the Forgotten dei nostri beniamini Suffocation, nel quale una scarica di riffs serrati decisamente ispirati si intersecano con la cornice orchestrata da un basso ed un drumming dinamici ed “efferati”, il tutto completato da alcuni guitars solos ficcanti. Gongolanti andiamo incontro a “Battered to the Grave”, altro pezzo da novanta caratterizzato da blast-beats martellanti, stop ‘n’ go al fulmicotone ed alcuni passaggi dal sapore Carcassiano; il culmine si raggiunge con la quarta traccia (la preferita di chi scrive) “Dismember the Transgender”, che attacca con un sound tipicamente old-school death metal per poi assestarsi su coordinate affini al brutal-death classico, granitico e senza compromessi. La title-track si muove sulle stesse linee ma spicca per un maggior dinamismo e qualche dosato inserto melodico, l’ultima soddisfazione arriva però dalla chiusura composta da “Compulsive Beheading Disorder” e “Reduced to Stumps”, brani di nuovo riconducibili al Suffocation-style basate su riff rapidi e taglianti con qualche contaminazione di matrice death/thrash, due cavalcate dal carattere esuberante ed altamente coinvolgenti.
Quando si tratta di brutal-death metal diventa davvero difficile riuscire a stupire l’ascoltatore senza voler per forza effettuare sperimentazioni oppure gettandosi su arzigogolati estremismi tecnici, eppure i Nostri sono riusciti con successo in questa non facile missione offrendoci un prodotto di grande qualità. Indubbiamente fa piacere notare che un’affermata realtà extreme come i Prostitute Disfigurement non si sia mai accontenta dello stato quo raggiunto con le prime, seppur molto buone, pubblicazioni, continuando bensì a crescere dal punto di vista tecnico e del songwriting dando infine alle stampe uno dei lavori che sicuramente svetterà ai primi posti delle classifiche death metal targate 2014.
8.0