(Razor & Tie Records, 2014)
1. Molotov
2. Fight the Silence
3. Pariah
4. Reflections
5. Break the Cycle feat. Matty Mullins (Memphis May Fire)
6. A Call to Arms
7. For the Fallen
8. Fatherless
9. Dead to Rights
10. One Voice
11. Resonate
12. Hated by the World
La musica è uno degli strumenti più influenti e stimolanti, un linguaggio universale conosciuto da tutti ed è per questo che ha la capacità di evocare emozioni, parlare al cuore della gente e muovere le masse. Fight The Silence, più di qualsiasi altro album, è una chiamata alle armi contro il marcio che questo mondo ci offre ogni giorno. In collaborazione con la Campagna A-21, che lavora per liberare le persone dal traffico di esseri umani, i For Today urlano al mondo intero quanto sia sbagliato rimanere in silenzio quando ci si trova di fronte ad orrori come questi, non bisogna stare zitti e fermi ma agire. Questo è il messaggio che viene fuori dalla title track “Fight The Silence” nella quale appunto si trattano argomenti come il traffico di umani, l’estrema disuguaglianza economica e di come la povertà a livello mondiale sia diventata una realtà così cruda ma allo stesso tempo presente.
I testi dei For Today sono sempre oggetto di discussione per il fatto di essere eccessivamente religiosi anche se non evidenziano mai impersonalità. “Pariah” per esempio recita: “Non puoi uccidermi, io sono già morto. Questo è il grido del martire. Così come la folla chiede la mia testa, è arrivato il mio momento di morire. La morte è solo l’inizio di tutto…”. Un testo veramente toccante anche se, strutturalmente parlando, non è altro che il follow up della vecchia “Stand Defiant”. Al di là della tematica religiosa si trattano altri argomenti per niente semplici, così come il fatto di crescere in una famiglia senza la figura paterna, vedi “Fatherless”, o l’essere odiato e tradito dai tuoi amici più cari (“Hated By The World”).
In generale la parte ritmica è suonata maniacalmente e brani come “One Voice” presentano alcuni dei migliori lavori di chitarra che questo album ha da offrire, con riff a dir poco sinuosi. Al contrario la traccia iniziale dell’album, “Molotov”, dopo una partenza al cardiopalma intervalla parti nu-metal vecchio stampo con un rauco metalcore più recente. Inevitabile, anche in questo caso, notare alcune affinità ereditate da Immortal e nello specifico da “Fearless” e “Devastator”. La maggior complicità delle voci melodiche di Ryan Leitru è l’unica variabile che potrebbe far saltare il paragone appena fatto. “Break The Circle” è invece ciò che mi aspettavo da questo disco; il brano è qualcosa di possente, esagerato, carico come il growl, devastante, di Matty Mullins dei Memphis May Fire che interviene a metà del pezzo.
Al primo ascolto di Fight The Silence ero pronto a dire che, tutto sommato, l’album non era poi così male, ma in realtà non c’è una canzone che si differenzi dagli ultimi lavori dei For Today, ed è un vero peccato; le troppe analogie con Immortal e Prevailer sono così forti che i fan rimarranno probabilmente un po’ avviliti. Nel complesso i For Today tornano con un messaggio importante da divulgare al mondo, e si dimostrano carichi d’intensità, passione indelebile ed abilità musicale… ma a corto di riff.
5.5