Dark Matter > Nebula to Black Hole

“Chiudi gli occhi ed esprimi un desiderio”… non importa quante volte la vita si sia incaricata di smentire ciò che da bambini sembrava potesse bastare per trasformare i sogni in realtà, non importa quanto dolorosamente col passare degli anni si impari a mettere a fuoco i desideri cogliendone i tratti dell’illusione o dell’utopia, nessuna presunta…

The River > Vessels into White Tides

Un grande album d’esordio, una vocalist dal timbro magneticamente accattivante e un componente destinato a transitare, sia pur brevemente, nella line-up di una delle grandi promesse doom della terra d’Albione, cioè quei Warning di cui peraltro da troppi anni si attendono cenni di vita dopo il capolavoro Watching from a Distance… Era il 2006 e…

Hanging Garden > Into That Good Night

Un piano fatalmente preordinato dalle metal divinità, una coincidenza o la normale dinamica delle calendarizzazioni redazionali? Qualunque sia l’opzione corretta, è un dato di fatto che la tempistica delle recensioni a volte riesce ad apparecchiare strane coincidenze e sembra divertirsi a fornire a stretto giro di posta soluzioni a problemi evidenziati in testi di fresca…

Officium Triste > The Death of Gaia

“Questo non ancora, ma il prossimo sarà sicuramente l’album della loro consacrazione definitiva”… E’ diventato una sorta di mantra in modalità “marchio di fabbrica”, quello che da ormai un quarto di secolo accompagna (e in parte tormenta) la carriera degli Officium Triste, sempre sul punto di spiccare il volo definitivo verso la sommità dell’Olimpo doom…

The Drowning > The Radiant Dark

Battere il ferro finché è caldo… avranno forse tenuto presente le indicazioni in arrivo dalla proverbiale saggezza popolare, al quartier generale della Transcending Obscurity Records, per elaborare un piano di battaglia operativamente proficuo in grado di lasciare tracce indelebili sugli ultimi tornanti death/doom di questo 2019. Avviato lo spettacolo pirotecnico con il debut dei tricolori…

Mesmur > Terrene

Energia, adrenalina, decibel a profusione, crani e membra ininterrottamente attraversati da una corrente che genera fremiti e sussulti più o meno armonici… dalla solitudine delle camerette di adolescenziale memoria agli eventi collettivi sotto palchi inesorabilmente inondati di sudore, l’immaginario collettivo associa pressoché pavlovianamente l’idea del metal fan a quella del “movimento”, secondo coordinate debitrici dei…

Alunah > Violet Hour

Le luci abbaglianti di una potenziale supernova in formazione ma anche qualche ombra di troppo che ne ha sempre insidiato la piena visibilità… potremmo sostanzialmente riassumerla così, la carriera di un quartetto che ha attraversato la seconda decade del nuovo millennio alla costante ricerca di una consacrazione definitiva che superasse e in qualche modo sublimasse…

Shadow Limb > Burn Scar

Un treno pendolari nell’ora di punta, partito già con soli posti in piedi e che a ogni pressoché quotidiana fermata imbarca passeggeri che ne mettono a rischio la portata massima… Certo, rischiamo forse un’ingenerosa semplificazione e una conseguente, eccessiva generalizzazione, ma davvero il panorama stoner/doom della seconda decade del Terzo Millennio sembra presentare sintomi di…

Plateau Sigma > Symbols – The Sleeping Harmony of the World Below

Quantità, varietà e qualità… un ipotetico sommelier avrebbe davvero solo l’imbarazzo della scelta, nel dover consigliare come preferibile uno degli assaggi della doom vendemmia tricolore di questo autunno 2019, a tutti gli effetti una delle più generose che si ricordi a memoria di genere per contemporaneità di uscite caratterizzate dai tratti dell’imprescindibilità. Iniziata con i…

Esogenesi > Esogenesi

Opera di un disegno imperscrutabilmente divino o fortuita combinazione chimica di elementi casualmente allineati al posto e al momento giusto? Un unicum segnato dai tratti dell’irripetibilità o una delle tante manifestazioni in presenza di date e opportune condizioni? Dalla notte dei tempi delle umane elucubrazioni, il dibattito sull’origine della vita sulla sfera rocciosa chiamata Terra…

Once Upon a Winter > Pain and Other Pleasures

Rotting Christ e Septicflesh, eventualmente i Nightfall… a giudicare da nomi ed età anagrafica dei protagonisti che vengono citati dal rock/metal kid medio alle prese con una domanda su cosa conosca della scena greca, verrebbe quasi da pensare che, esauritasi la straordinaria congiunzione astrale ottanta/novantiana sotto i cui cieli si sono materializzate le tre storiche…

Raventale > Morphine Dead Gardens

13 anni, ovvero 52 stagioni, o 156 mesi, o 4.745 giorni… immaginiamo di interrogare una platea di incalliti musicofili su cosa possa rendere plasticamente e immediatamente l’idea del lasso di tempo trascorso dal 2006 al 2019 e, terminato il conteggio puramente matematico, possiamo scommettere che non ci vorrà molto per sentirsi dire “ah, certo, sono…