Shadow Limb > Burn Scar

Un treno pendolari nell’ora di punta, partito già con soli posti in piedi e che a ogni pressoché quotidiana fermata imbarca passeggeri che ne mettono a rischio la portata massima… Certo, rischiamo forse un’ingenerosa semplificazione e una conseguente, eccessiva generalizzazione, ma davvero il panorama stoner/doom della seconda decade del Terzo Millennio sembra presentare sintomi di…

Plateau Sigma > Symbols – The Sleeping Harmony of the World Below

Quantità, varietà e qualità… un ipotetico sommelier avrebbe davvero solo l’imbarazzo della scelta, nel dover consigliare come preferibile uno degli assaggi della doom vendemmia tricolore di questo autunno 2019, a tutti gli effetti una delle più generose che si ricordi a memoria di genere per contemporaneità di uscite caratterizzate dai tratti dell’imprescindibilità. Iniziata con i…

Esogenesi > Esogenesi

Opera di un disegno imperscrutabilmente divino o fortuita combinazione chimica di elementi casualmente allineati al posto e al momento giusto? Un unicum segnato dai tratti dell’irripetibilità o una delle tante manifestazioni in presenza di date e opportune condizioni? Dalla notte dei tempi delle umane elucubrazioni, il dibattito sull’origine della vita sulla sfera rocciosa chiamata Terra…

Once Upon a Winter > Pain and Other Pleasures

Rotting Christ e Septicflesh, eventualmente i Nightfall… a giudicare da nomi ed età anagrafica dei protagonisti che vengono citati dal rock/metal kid medio alle prese con una domanda su cosa conosca della scena greca, verrebbe quasi da pensare che, esauritasi la straordinaria congiunzione astrale ottanta/novantiana sotto i cui cieli si sono materializzate le tre storiche…

Raventale > Morphine Dead Gardens

13 anni, ovvero 52 stagioni, o 156 mesi, o 4.745 giorni… immaginiamo di interrogare una platea di incalliti musicofili su cosa possa rendere plasticamente e immediatamente l’idea del lasso di tempo trascorso dal 2006 al 2019 e, terminato il conteggio puramente matematico, possiamo scommettere che non ci vorrà molto per sentirsi dire “ah, certo, sono…

Alchemical Wake > Cassiopea

Buio, vuoto e silenzio, tutti insieme e rigorosamente assoluti. Al netto di licenze poetiche e di filosofiche congetture, gli sconfinati spazi interstellari sono stati per millenni il regno incontrastato dell’ignoto e dell’inquietudine che accompagna inevitabilmente l’umano contatto con tutto ciò che per definizione si aggira intorno al concetto di infinito. Solo di recente la Scienza…

Bretus > Aion Tetra

“In direzione ostinata e mai contraria…”. Ci scuserà, il sommo Faber, se ci permettiamo di scomodare, oltretutto modificandolo, uno dei passaggi più significativi della sua “Smisurata Preghiera”, ma niente più di una pillola del tocco poetico del Maestro dei Caruggi può essere utile per fotografare la carriera di un quartetto da tempo assiso sui gradini…

Glare of the Sun > Theia

Che si tratti di confermare i bagliori di un debutto o di puntellarne eventuali passi incerti, i secondi cimenti sono da sempre uno snodo ad alto rischio e pari potenzialità nel percorso artistico di una band, al punto che per molti la prova del secondo album è il primo, vero momento di verifica delle possibilità…