Eraldo Bernocchi / Hoshiko Yamane > Mujo

In questo periodo di collaborazioni spicca senza dubbio quella tra Eraldo Bernocchi e Hoshiko Yamane. Il compositore italiano e la violinista giapponese nella loro unione artistica hanno rilasciato uno dei lavori più affascinanti dell’anno, Mujo. Chi legge da tempo Grind On The Road sa bene come noi abbiamo sempre seguito Eraldo nelle sue release negli…

Deeds Of Flesh > Nucleus

Parlando dei Deeds Of Flesh non serve certo dilungarsi in presentazioni, possiamo tranquillamente annoverarli tra i piloni portanti del technical brutal death metal mondiale nonché fonte di ispirazione per tante realtà formatesi dopo il loro album di debutto. In questi freddi giorni di dicembre hanno pubblicato la loro nona fatica da studio Nucleus, nonché primo…

Corecass > Void

Corecass è un progetto geniale e creativo di Elinor Lüdde, musicista e compositrice tedesca di grande spessore, nato ad Ambrugo nel 2014. Le sonorità sono quelle del dark ambient, qui reso complesso ed espressivo grazie all’uso di strumenti diversi e tecniche ben studiate. Nel disco Void, prodotto da Golden Antenna, vengono inseriti dei forti passaggi…

Palm Reader > Sleepless

Giunti al quarto disco, in Sleepless i Palm Reader abbandonano il furore mathcore e post-core che tanto doveva ai Dillinger Escape Plan per lambire territori più intimisti sia stilisticamente che a livello di lyrics. Non mancano le sfuriate post-hardcore come in “Stay Down” che si avvicina ai lavori passati, ma notiamo sin da subito che…

Unwilling Breath > Tower of Nails

Debutta con Tower of Nails il duo italiano Unwilling Breath, che realizza un primo EP di stampo drone/noise electronics in circa 28 minuti di suggestioni elettroniche e vocals impenetrabilmente oscure come, d’altronde, fa fede la comunione d’intenti di due artisti non di primo pelo nel panorama estremo italiano: il duo infatti vede ai synth e…

Lai Delle Nubi > Dione (EP)

Dione è il nuovissimo viaggio sperimentale del nucleo romano Lai Delle Nubi, un breve ma devastante mini EP dalle sonorità cosmiche e delicate. Nel primo album Tuēri il tiro delle composizioni era molto standard e rilassato, mentre in questo nuovo lavoro troviamo tematiche personali, alla ricerca di nuove idee per un percorso maturo, mettendo in risalto…

Svalbard > When I Die, Will I Get Better?

Da sempre di difficile catalogazione, gli inglesi Svalbard raggiungono il disco della maturità con l’importante prova del terzo album. L’evoluzione del combo è palpabile fin dalle prime note di “Open Wound”: una melodia dal chiaro sapore shoegaze che esplode in un feroce refrain introduce When I Die, Will I Get Better? nel modo migliore possibile.…