IL CANTO DEL CIGNO #8 “Collette, birrette e ravioli cinesi”
Ottava puntata, dedicata al crowdfunding.
Ottava puntata, dedicata al crowdfunding.
Immaginiamo di essere a Berlino, da sempre frontiera per la musica underground e alternativa. Locale semi-buio, birre in mano, nativi del posto che parlano questa lingua che a tratti pare così dura da sembrare ruvida: è proprio questo il luogo scelto da Francesco Corvi e Hugo Lioret per il loro debutto.
La mia unica certezza è quella di non averne alcuna. Rileggendo questo settimo episodio de Il Canto del Cigno non riesco a trovare nessun’altra interpretazione alle mie parole. Continuo a cercare un segno che possa portarmi a rivedere il tutto da un altro punto di vista, ma non ci riesco. Torno all’inizio e ripeto all’infinito il mantra. Tutto mi appare così opinabile e problematico. Anche quello che fino a poco fa pensavo potesse essere indiscutibile. Alla fine, ne esco con la certezza che il dubbio sia e debba essere l’unica strada che sento di dover e poter percorrere.
Oggi portiamo l’altra metà dei macrotemi che amo trattare ovvero il rap nelle sue forme meno convenzionali. Faremo qualche chiacchiera con Zona mc , rapper e professore di Rimini.
Oggi siamo qui per parlare di live coding, ovvero di questa tipologia di scrittura che crea musica. “Cos’è il live coding?” è stata la prima domanda che mi sono fatto quando mi sono imbattuto in una registrazione di un live di nonmateria.com, musicista che pratica questo tipo di scrittura, colpito dai suoni brillanti di quell’esecuzione.
Benvenuti a “Il glitch necessario” , una nuova rubrica su GRINDONTHEROAD.
Di cosa tratterà? Di ciò che mi piace: rap storto e musica sperimentale.
Siamo davvero sicuri che in giro ci siano davvero così tanti dischi che meritano attenzione e che debbano, conseguentemente, essere prodotti? Un’etichetta non è e non potrà essere una gallina dalle uova d’oro: tutto quello che si riesce a creare è solo una soddisfazione personale, la sublimazione di un’esistenza consacrata alla musica e a tutto quello che la circonda.
Fine anno si avvicina e inevitabilmente, anche per il pentagramma, è tempo di consuntivi ma, soprattutto, di ripercorrere le tappe sonore che ci hanno accompagnato in questo 2023. Come Grind On The Road non abbiamo predisposto una classifica “collettiva” ma abbiamo scelto di chiedere a tutti i redattori di compilarne una..
Il quartetto fiorentino Loia torna col proprio blackened hardcore infernale pubblicando il nuovo disco L’Alba Della Preda, in uscita tramite Dio Drone e Teschio Dischi. L’anteprima del lavoro è disponibile in esclusiva su Grind on the Road.
Questo nuovo numero di Screamature si apre con i suoi estremi opposti dal punto di vista della violenza sonora: prima lo split che vede coinvolti Failure Addict e Potion travolge tra grindcore e hardcore dagli spunti black metal, senza disdegnare qualche aggiunta più poliedrica, mentre in seguito i nostrani Blame Art ci abbracciano con le…
Questo nuovo numero di Screamature si divide tra nuove uscite nel panorama nostrano e qualche chicca internazionale, rimanendo inizialmente focalizzato su screamo e affini, per poi, nel finale, espandere i propri orizzonti con sonorità differenti, come di consueto. In apertura spazio per il nuovo EP dei Marnero, i quali in maniera concreta e incisiva ribadiscono…
Cogliamo l’occasione per le nostre riflessioni dopo aver visto, e apprezzato, un contributo video dell’amico Antonio Sechi sul suo canale Youtube HerPoisonedVeil. L’argomento del contendere verteva intorno alle stravaganti affermazioni del messia Silvestrin sulla “scena underground” italiana, bollata come inesistente e priva di qualità. Già qui potremmo fermare tutto e chiedere lumi su come una cosa…
Dopo una pausa estiva torna la rubrica Screamature, con un numero parecchio variegato se si vanno ad analizzare le sonorità trattate. In apertura spazio per Hexis e Telos, con uno split tanto ridotto all’osso quanto sfacciato, mentre l’aggressività si intreccia con connotazioni folli e atipiche nella proposta degli Average Life Expectancy, che mischia hardcore, sludge e non solo. Con EYEMASTER e Entrail Asphyxiation sale in cattedra il grindcore, nel caso del primo gruppo ben abbinato a delle solide fondamenta death metal, mentre per i secondi in una sua accezione più diretta e old school. In chiusura ci si avvicina a sonorità tra screamo ed emo, con lo split di Treehouse of Horror, Please Don’t Crash e boxcutter che ne presenta tre visioni taglienti e intriganti, mentre la demo di debutto dei drive your plow over the bones of the dead è un incontenibile assalto sonoro emoviolence. Buona lettura!
La location è quella del Frantic e la temperatura diurna la medesima. La seconda edizione del Change Your Life si presenta con una squadra di band assolutamente da non perdere, fra assoluti colossi del pestaggio sonoro e nuove proposte notevoli. Si apre la giornata con il DJ set di Linda a farci sentire tutti nel…
Il primo numero estivo di Screamature spazia tra ritorni molto attesi, debutti da tenere in considerazione e non solo. Si parte con il nuovo EP degli Øjne, formazione di punta del panorama italiano che torna a farsi sentire col suo screamo dopo sei anni senza nuove pubblicazioni, e con il terzo lavoro dei francesi Cavalerie,…