[GOTRTV] CRAWLING CHAOS – XLIX
Parliamo del nuovo album dei Crawling Chaos, death metal da Rimini.
Parliamo del nuovo album dei Crawling Chaos, death metal da Rimini.
Gli Slowly Building Weapons sono un granitico trio sperimentale australiano/giapponese, formatosi tra Sydney e Omihachiman. Il loro bagaglio musicale mette in risalto un sound duro e spietato, che sperimenta appieno il doom metal e le tinte shoegaze. Dopo il grande impatto sonoro del precedente Sunbirds, tornano con una carica incredibile su questo nuovo lavoro Echos…
“Ma come, non sono passati neanche sei mesi e già si replica?!?”. E’ stato più o meno questo il pensiero del recensore all’arrivo in redazione del press kit a firma Empress, convinto di trovare nei solchi un prematuro seguito di quel Premonition che nel cuore dell’estate si era segnalato tra le uscite doom/sludge 2020 in…
In questo periodo di collaborazioni spicca senza dubbio quella tra Eraldo Bernocchi e Hoshiko Yamane. Il compositore italiano e la violinista giapponese nella loro unione artistica hanno rilasciato uno dei lavori più affascinanti dell’anno, Mujo. Chi legge da tempo Grind On The Road sa bene come noi abbiamo sempre seguito Eraldo nelle sue release negli…
I Long Faraway Noise sono abruzzesi e nella loro proposta omonima, un piacevolissimo EP di 4 tracce della durata di un quarto d’ora, ci sono tutti gli ingredienti giusti per farsi notare in modo positivo. Quello che propongono in questo lavoro è una forma di rock strumentale ben suonato che pesca a piene mani dal…
Parlando dei Deeds Of Flesh non serve certo dilungarsi in presentazioni, possiamo tranquillamente annoverarli tra i piloni portanti del technical brutal death metal mondiale nonché fonte di ispirazione per tante realtà formatesi dopo il loro album di debutto. In questi freddi giorni di dicembre hanno pubblicato la loro nona fatica da studio Nucleus, nonché primo…
Corecass è un progetto geniale e creativo di Elinor Lüdde, musicista e compositrice tedesca di grande spessore, nato ad Ambrugo nel 2014. Le sonorità sono quelle del dark ambient, qui reso complesso ed espressivo grazie all’uso di strumenti diversi e tecniche ben studiate. Nel disco Void, prodotto da Golden Antenna, vengono inseriti dei forti passaggi…
Vestiges è il quarto lavoro in studio dell’artista francese Sairen. Su questo nuovo album si chiude un’era introspettiva e personale, lasciando spazio alle sonorità post-metal e ruvide nel suo contesto principale. Il musicista ama cullarsi all’interno di atmosfere oscure, con continui cambi di tempo lenti e dalle risonanze magnetiche, fino ad arrivare a gusti particolari…
Giunti al quarto disco, in Sleepless i Palm Reader abbandonano il furore mathcore e post-core che tanto doveva ai Dillinger Escape Plan per lambire territori più intimisti sia stilisticamente che a livello di lyrics. Non mancano le sfuriate post-hardcore come in “Stay Down” che si avvicina ai lavori passati, ma notiamo sin da subito che…
A due anni di distanza dall’album di debutto The End in Motion, i finlandesi Kiova tornano a dire la loro con l’EP Empty Fields & Smoke-Filled Skies, che fin dai suoi primi minuti preannuncia un sensibile cambiamento. Il genere attorno a cui ruota principalmente il lavoro è il post-hardcore, e questo aspetto è rimasto immutato,…
Debutta con Tower of Nails il duo italiano Unwilling Breath, che realizza un primo EP di stampo drone/noise electronics in circa 28 minuti di suggestioni elettroniche e vocals impenetrabilmente oscure come, d’altronde, fa fede la comunione d’intenti di due artisti non di primo pelo nel panorama estremo italiano: il duo infatti vede ai synth e…
Dione è il nuovissimo viaggio sperimentale del nucleo romano Lai Delle Nubi, un breve ma devastante mini EP dalle sonorità cosmiche e delicate. Nel primo album Tuēri il tiro delle composizioni era molto standard e rilassato, mentre in questo nuovo lavoro troviamo tematiche personali, alla ricerca di nuove idee per un percorso maturo, mettendo in risalto…
Da sempre di difficile catalogazione, gli inglesi Svalbard raggiungono il disco della maturità con l’importante prova del terzo album. L’evoluzione del combo è palpabile fin dalle prime note di “Open Wound”: una melodia dal chiaro sapore shoegaze che esplode in un feroce refrain introduce When I Die, Will I Get Better? nel modo migliore possibile.…