Boris > W

Tra riedizioni, live album, raccolte e singoli, un album di inediti e una collaborazione con Merzbow, anche nel 2021 i Boris hanno gentilmente inondato il panorama sperimentale con la propria produzione, come sempre mai prevedibile o ascrivibile ad una qualsivoglia etichetta. E la band di Tokyo decide di non mollare, entrando nel nuovo anno con…

Concrete Winds > Nerve Butcherer

A volte per descrivere una band o un album bastano una parola o un aggettivo. Per i finlandesi Concrete Winds, nati nel 2018 dalle ceneri degli ex-Vorum, basta il nome. Affilati venti pesanti come il cemento sono infatti quelli che investono l’ascoltatore non appena attacca Nerve Butcherer, che con la sua mezz’ora scarsa di rumorosissimo…

Modder > Modder

Quale miglior appellativo se non il termine olandese per “fango”, Modder, per dare un nome a questa creatura nata nel 2020 che, con un omonimo album, fa il proprio debutto in full-lenght nel 2021, sfornando un concentrato di stoner e sludge come pochi se ne trovano oggi? Dopo l’esordio con la quasi mezz’ora della traccia…

Monolord > Your Time to Shine

Se l’obiettivo dei Monolord, con l’uscita di Your Time to Shine, era quello di farci tornare nostalgici ai tempi di capolavori come Empress Rising o Rust, si può dire che l’ultimo lavoro degli svedesi centri appieno il bersaglio. Quella che sembra ormai l’ombra bolsa e stanca del power trio di Göteborg sfornerà il 29 ottobre…

GOTR Vs Full Of Hell

“Garden Of Burning Apparitions”è il nuovo album dei Full Of Hell ed è disponibile dal 1 ottobre su Relapse Records. Siamo di fronte ad un concentrato melmoso di hardcore, noise, grind e death metal che consacra la band americana, tra le più attive ed ispirate formazioni del panoroma musicale estremo degli ultimi dieci anni.

Butcher in the Fog > Exonerate Me, Baby

I Butcher in the Fog sono una di quelle piccole formazioni che, a decine, concorrono a rendere il sottobosco sludge della scena estrema inglese forse il più ricco ed interessante del mondo. Ognuna unica a suo modo, differenti per influenze e scelte stilistiche e di suono, queste band se ne escono ogni due/tre anni con…

Eremit > Bearer of Many Names

Con Bearer of Many Names I tedeschi Eremit raggiungono la fine del precorso intrapreso nel 2019 con Carrier of Weight, e proseguito l’anno scorso con Desert of Ghouls, un’immaginifica trilogia che segue l’errare, fisico e spirituale, di un io narrante che batte le aride spoglie di una terra fantasma. Orchestrato con i ritmi granitici e…

Yautja > The Lurch

Se dall’anno scorso vi portate ancora dietro Stare Into Death and Be Still degli Ulcerate o, per andare un pò più nello specifico, Abscess Time dei newyorkesi Pyrrhon, non potete farvi sfuggire quel nero gioiellino del dissonant death che è The Lurch. Seconda uscita, a ben sette anni dal precedente Songs Of Descent, per gli…

Paperoga > Santa

Bello il nuovo dei Paperoga. Il duo marchigiano esce, a cinque anni dall’ultimo Te Amo, con una bombetta grind/noisecore di tutto rispetto, una grattugia musicale, questo Santa, assolutamente degna dell’attenzione di qualunque amante della musica poco gentile. L’album si compendia di otto brani per meno di venti minuti di durata, sviluppati senza un’apparente architettura comune…

Fossilization > He Whose Name Was Long Forgotten

Sono un grande appassionato di film horror e l’EP d’esordio dei brasiliani Fossilitazion mi ha fatto saettare nella testa, appena messo in riproduzione, le immagini dell’inizio de L’Esorcista. Quell’atmosfera pregna dei peggiori misteri, quella sabbia arida sotto la quale si celano orrori vecchi come il mondo… tutto è sovrapponibile alle ambientazioni evocate da questo He…

Wolf King > The Path of Wrath

Seguendo quella strada che per la prima volta fu battuta da Nails e Full of Hell agli inizi degli anni ’10, i Wolf King appartengono a quel nero esercito di formazioni che ibridano l’hardcore e il black, innervando il suono massiccio del primo con la viscida crudezza del secondo. Gruppi come Infant Island o Gulch…