Ragana > Desolation’s Flower

Le Ragana sono un duo tutto al femminile che si divide tra Olympia (Stato di Washington) e Oakland (California), composto dalle polistrumentiste Coley e Maria, che in questo Desolation’s Flower (ma anche nei precedenti lavori) si scambiano continuamente le parti per dare alla luce il loro “queer antifascist black metal/doom”. Una definizione pesante che trova…

Pénitence Onirique > Nature Morte

Terzo full-length per i Pénitence Onirique, band del roster Les Acteurs de l’Ombre, etichetta transalpina che non ha bisogno di presentazioni e che da sempre ha lavorato all’evoluzione del black metal modernizzandolo, attualizzandolo e proponendo interessanti commistioni mantenendo una grande coerenza di fondo. Non si sottrae a ciò il combo francese che, da solide basi…

Ranges > 33

Quando viene annunciato un nuovo lavoro in studio dei Ranges, eclettica e multiforme band post-rock strumentale di Bozeman, in Montana, chi è appassionato del genere non può fare altro che gioire. Nel corso della loro prolifica carriera, che quest’anno celebra il decimo anniversario, i post-rockers americani hanno costantemente superato se stessi, consegnando ad ogni passo…

Hermetic Brotherhood of Lux-Or > OHR

Sono passati quattro anni da Sex and Dead Cities, lavoro che segnò in modo indelebile il mio rapporto con Hermetic Brotherhood of Lux-Or, riuscendo a renderli al tempo stesso il mio incubo e la mia estasi sonora. Quattro anni in cui il duo sardo ha lavorato incessantemente a OHR, album che ancora una volta mi…

Domhain > Nimue

EP di esordio per i nordirlandesi Domhain, che con questi tre brani (per una durata complessiva che si avvicina alla mezz’ora), fanno la loro comparsa in un ambito, come quello del post-black metal, saturo di realtà copiosamente affiliate a schemi preordinati. La loro proposta però, fortunatamente, va a collocarsi in antitesi rispetto ai dogmatismi del…

Marthe > Further In Evil

Si è molto parlato di questo album, al punto che il disco in quanto tale, unica vera discriminante a cui fare riferimento, ha rischiato di passare in secondo piano per il grande clamore che ha suscitato. Il mio timore andava proprio in quella direzione: quella dell’esaltazione collettiva che impedisce di essere obiettivi, di avere un…

Notturno > Inside

Inside, recentissima release per Notturno, sancisce un cambio di passo immediatamente riconoscibile rispetto al debutto dello scorso anno, indirizzato verso una maggiore ricerca sonora, orientata a scelte stilistiche meno “convenzionali” che vanno a nostro avviso nella giusta direzione, quella per intenderci che possa permetterci di entrare in profondità e fare nostro un album intimista di…

Gianluca Becuzzi > Black Mantra

I Gianluca Becuzzi è un nome che parla da solo. Alle soglie dei quarant’anni di attività in ambito musicale “non convenzionale” Becuzzi prosegue nella sua ricerca della sacralità e delle tematiche mistiche con Black Mantra, doppio CD che accosta il drone indiano tradizionale e il drone metal contemporaneo. L’album può essere visto come la rivisitazione in…

Maven > Aelys

Sono finalmente tornati i Maven, formazione post-rock francese che ho seguito con particolare interesse sin dall’inizio del loro percorso musicale: dalla freschezza inebriante del primo EP del 2014, Staring At Eastern Lights, all’evoluzione che ha portato all’album di debutto, il suggestivo Synesthesia del 2019. Questo lavoro in particolare è riuscito a catturare in pieno l’essenza…

Aset > Astral Rape

Gli Aset sono l’incarnazione parallela – e non è detto sapere se temporanea o meno – di membri di Seth e Oranssi Pazuzu. Il grande limite dei side project è quello di capire quanto ci possa essere di autentico in quello che fanno, quanto materiale di scarto proveniente dai dischi dei rispettivi progetti finisce per…

Psicosfera > Summa Negativa

Dopo aver pubblicato i primi due album AlphA e Beta, gli argentini Psicosfera non danno continuità alla denominazione dei propri lavori secondo l’alfabeto greco, ma ci presentano Summa Negativa, terza manifestazione del loro black metal arzigogolato e primo lavoro che si allontana dalla natura strumentale dei precedenti. L’aggiunta del cantato non va a intaccare particolarmente…

Myrkur > Spine

Amalie Brunn alias Myrkur delizia le nostre giornate da quasi un decennio. Spine è il suo quarto album. Emotivamente condizionato dalla recente gravidanza, il disco guarda proprio al dualismo del rapporto madre/figlia, sposandosi, come da tradizione, alle tradizioni scandinave nelle loro componenti più mistiche che vanno a esaltare “il nuovo” che come il sole finalmente…