Giulio Stermieri > Fort Da

Prima volta che sentiamo la creatività di Stermieri al 100%. Spoiler: è davvero un disco strano. Fort Da mette in mostra una concezione di fare musica molto vicina alla musica da film. Non è difficile infatti imbattersi in momenti seriamente disturbanti come “Instruction On Forgiveness”, che solleticano la memoria di chi conosce bene il lavoro…

Suspension Bridge Workshop > 001

I Suspension Bridge Workshop sono un eccellente combo post-rock californiano; il loro sound strumentale svela un affascinante timbro moderno che racchiude una sensazionale raccolta di strutture uniche, influenzate anche dal progressive stilistico e tradizionale. La band, nel loro album di debutto 001 prodotto dalla label americana Fluttery Records, esprime un’emozione autentica e trascendentale collegando i…

Zulu > A New Tomorrow

Ero convinto che il titolo di miglior album hardcore del 2023 se lo sarebbe aggiudicato, senza particolari sforzi o temibili avversari da sgominare, Step Into the Light degli Acacia Strain, complici la sfacciata spietatezza e la letale essenzialità del lavoro. Questo prima di scoprire A New Tomorrow, full-length d’esordio – anticipato da due brevi EP…

Soars > Repeater

Il musicista creativo Kristian Karlsson inizia il suo brillante percorso come tastierista nella band post-metal Cult of Luna e dà un forte contributo come bassista ai post-rocker pg.lost. La sua impronta culturale e personale sfocia in un infinito studio sperimentale e malinconico, che conferma a pieni voti questa nuova creatura solista Soars, un progetto che…

Årabrot > Of Darkness and Light

Decimo album per gli Årabrot, sempre accasati con la label tedesca Pelagic Records. Vi diciamo subito che la nuova produzione potrebbe spiazzare i fan della prima ora: chi si aspettava una evoluzione dal precedente lavoro in termini di atmosfera ed epicità riceverà una amara sorpresa. Of Darkness and Light è infatti un disco diretto e con…

Monastery > Black Moon Paeans

Sono passati quattro anni dall’ultimo full-length a firma Monastery (il progetto solista di Robb Kavjian dei 1476), quel The Garden Of Abandon dichiaratamente ispirato dall’arte dei Preraffaelliti. Poi un silenzio interrotto solo da un EP, Dream Weapons (Vol. 1) che da una parte riprendeva il filo interrotto nel precedente lavoro, dall’altra introduceva degli elementi interessanti…