Ellipse > À Nos Traîtres

La label francese Finisterian Dead End, sotto traccia, sta inglobando diverse band europee molto interessanti. Il gruppo di cui parliamo in questa sede sono gli Ellipse di Nantes: attivi già dal 2008, prima di questo nuovo lavoro chiamato A Nos Traitres hanno pubblicato solo un EP, intitolato L’Ampleur Du Vide. Tra le altre cose, hanno…

Una tranquilla settimana bolognese

Sólstafir, Mono, The Ocean, Pigs, Sofy Major, Hyperwülff, Mutoid Man, Storm{O}, Meanlover. Non è la line-up di un nuovo, molto eterogeneo festival musicale, ma i gruppi che, per una straordinaria coincidenza, era possibile godersi a Bologna in soli tre giorni, dal 28 al 30 ottobre appena trascorsi. Merito dei ragazzi del Freakout Club, che da…

Sovereign > Deceptum

(Sell Your Soul Records, 2015) 1. Wolves 2. Lament 3. Colourless 4. Into Emptiness 5. Abyss 6. Pale Originari di Trento, i Sovereign nascono tra il 2011 e il 2012. Le difficoltà nel trovare una lineup stabile hanno rallentato di molto l’effettiva realizzazione del progetto, attualmente composto da tre elementi: voce/basso, chitarra e batteria. Deceptum…

Castevet > Obsian

(Profound Lore Records, 2013) 1. The Tower 2. Cavernous 3. The Curve 4. As Fathomed by Beggars and Victims 5. Obsian 6. The Seat of Severance Parliamo oggi di una band ormai da ritenersi persa. Apparsi sulle scene con un ottimo album quale Mound of Ash, che mischiava sapientemente la malignità del black metal di…

Lambs > Betrayed from Birth

Dalla Romagna con furore, ecco l’esordio dei Lambs, quartetto dedito a quel blackened hardcore che, da qualche tempo a questa parte, sembra stia facendo fuoco e fiamme anche fra i fans della musica estrema della nostra Penisola. Non desidero assolutamente utilizzare questa sede virtuale per promuovere una ‘crociata’ personale contro certe etichette per generi/attitudini musicali…

The Sunwashed Avenues > Lama King

I post-hardcorers elvetici The Sunwashed Avenues tornano sul mercato con il loro quarto album autoprodotto, una nuova fatica che non si allontana troppo dai precedenti lavori. L’apertura spetta all’incontenibile “Option”, brano che pare essere debitore ai The Dillinger Escape Plan, che dopo un incipit furioso scema repentinamente e si sposta verso lidi più delicati, grazie…