Dead Feathers > Full Circle

Abbiamo da sempre grandissima stima per tutti coloro che scelgono di andare controcorrente in modo consapevole e non, paradossalmente, scegliendo di essere ”contro” in modo aprioristico, finendo solo per essere a loro modo ancora più ”dentro” un certo tipo di pensare ed agire. In pratica si finisce per rappresentare esattamente ciò che si dichiara di…

VIRTA > Horros

Continua il connubio tra i VIRTA e la Svart Records. Rispetto al precedente Hurmos del 2016, Horros rappresenta un cambio di direzione e in un certo senso anche di passo. Nei lunghi anni che sono intercorsi, il terzetto finlandese ha intrapreso una strada che li porta oggi, 2023, a sondare in modo molto più toccante…

Silence in the Snow > Ghost Eyes

Ghost Eyes è il terzo lavoro a firma Silence in the Snow, duo originario di Oakland ora con base nella Carolina del Nord. Volontà dei Nostri è quella di far rivivere all’ascoltatore le sonorità che caratterizzavano la darkwave e il post-punk degli anni Ottanta, con in più un piccolissimo tocco di shoegaze avvertibile nelle chitarre…

ILUITEQ> Reflections Revisited

La coppia Bellucci–Calzoni è tra le più prolifiche in ambito nazionale. In questo 2023 hanno già sfornato due album: Reflections From The Road, concept album ispirato da La strada di Cormac McCarthy, nella prima parte dell’anno, e questo recente Reflections Revisited, che altro non è che la rivisitazione dello stesso ad opera di alcune tra…

Hemina > Romancing the Ether

Quando si parla di un albo fuori dal tempo, basta vedere la copertina del quinto album degli australiani Hemina per avere una magica anteprima di ciò che ci aspetta, ovvero un viaggio infinito tra suoni, colori ed atmosfera senza confini. Ovvio, potremmo limitarci a definire Romancing the Ether (titolo per niente casuale) come un disco…

Ashbringer > We Came Here to Grieve

We Came Here to Grieve è il quarto album in studio degli americani Ashbringer. Nati come creazione solista di Nick Stanger, già dal secondo album il progetto ha preso i contorni di una band a tutti gli effetti, sebbene l’anima da cui tutto scaturiva restava sempre il polistrumentista del Minnesota. Quest’opera arriva quattro anni dopo…

Sigur Rós > ÁTTA

Era doveroso avvicinarsi con cauti passi al nuovo album dei Sigur Rós. È doveroso continuare ad avvicinarsi ad ÁTTA (otto, in islandese) con attenzione e rispetto. Siamo arrivati all’ottavo disco in studio degli islandesi che vede il ritorno in formazione, finalmente, di Kjartan Sveinsson, tastierista, compositore, arrangiatore e molto altro. E questa è forse la…

GOTR vs Slug Gore

Reduci dall’eccezionale esordio Extraterrestrial Gastropod Mollusc, i ravennati Slug Gore portano il loro grindcore senza compromessi, le loro lumache e le loro motoseghe sulle colonne di Grind On The Road per rispondere a qualche nostra domanda. Imbracciate i fucili e buona lettura!

Tomb Mold > The Enduring Spirit

Dopo aver pubblicato tre dischi e un EP, tra 2017 e 2019, quasi sorprende l’assenza dei canadesi Tomb Mold dal mercato discografico da 3 anni a questa parte (se si esclude il demo Aperture Of Body dello scorso anno). Assenza che, fortunatamente, si interrompe adesso con l’uscita di questo valido The Enduring Spirit che arriva…

Screamature #27 – Hexis/Telos, Average Life Expectancy, EYEMASTER, Entrail Asphyxiation, Treehouse of Horror/Please Don’t Crash/boxcutter, drive your plow over the bones of the dead

Dopo una pausa estiva torna la rubrica Screamature, con un numero parecchio variegato se si vanno ad analizzare le sonorità trattate. In apertura spazio per Hexis e Telos, con uno split tanto ridotto all’osso quanto sfacciato, mentre l’aggressività si intreccia con connotazioni folli e atipiche nella proposta degli Average Life Expectancy, che mischia hardcore, sludge e non solo. Con EYEMASTER e Entrail Asphyxiation sale in cattedra il grindcore, nel caso del primo gruppo ben abbinato a delle solide fondamenta death metal, mentre per i secondi in una sua accezione più diretta e old school. In chiusura ci si avvicina a sonorità tra screamo ed emo, con lo split di Treehouse of Horror, Please Don’t Crash e boxcutter che ne presenta tre visioni taglienti e intriganti, mentre la demo di debutto dei drive your plow over the bones of the dead è un incontenibile assalto sonoro emoviolence. Buona lettura!

Shedir > Before the Last Light is Blown

Shedir – aka Martina Betti – arriva al suo terzo album, il primo con n5MD dopo due pubblicati con Cyclic Law. Quanto di buono avevamo intravisto nei suoi precedenti album viene puntualmente – e fortunatamente – confermato da questo recentissimo Before the Last Light is Blown, che mostra in modo chiaro e inequivocabile la quota…