Eldritch > Eos

Gli Eldritch tornano a distanza di tre anni da Cracksleep con questo disco tutto nuovo intitolato Eos. Nel tempo la band ha rinnovato sempre di più il proprio sound, senza mai evolversi più di tanto, hanno sempre mantenuto un’impronta riconoscibile, anche sperimentando cose all’interno della propria proposta, però con Eos qualcosa è successo. Cerchiamo di…

Cień > Redemption

É ormai chiara l’intenzione polacca per quanto riguarda il metallo nero e soprattutto l’intenzione della Godz Ov War. Dalla nazione che ha dato i natali a uno dei recenti pontefici vengono i Cień, band attiva dal lontano 2009 dedita a un black metal particolarmente percussivo, che non si perde in chiacchiere, nemmeno per un secondo.…

Eternity’s End > Embers of War

Speed metal, un genere che non accontenta mai nessuno che non ne sia un effettivo fan, per colpa del suo essere troppo power per essere thrash e troppo thrash per essere power e troppo power per chiunque non gradisca il power stesso. Mi pare di essere stato abbastanza chiaro. Gli Eternity’s End sono ormai al…

Addiktio > Anthem For The Year 2020

Non è facile inquadrare ben bene gli Addiktio, band norvegese dedita a una sorta di prog rock obliquo in cui ritroviamo cose da veri cultori come Motorpsycho e Aiming For Enrike. Ma non fatevi ingannare da quanto scrivo, quello che fanno gli Addiktio è sufficientemente personale da non essere confuso con i due riferimenti appena…

Rhapsody Of Fire > Glory For Salvation

Ormai mi sento quasi un privilegiato a scrivere di power metal e affini su questa webzine, motivo in più per cercare di fare bene il mio lavoro. Detto questo, a due anni di distanza da The Eighth Mountain, i nostrani Rhapsody Of Fire tornano con un disco alla loro maniera, cioè solido, funambolico ed estremamente…

Navian > Cosmos

Quando la musica diventa gioco? Siamo abituati a prendere la musica come una cosa seria (chi più chi meno), ma a volte capita qualcuno che fa musica giocando. Con questo io non mi sto riferendo a chi fa cose goliardiche o demenziali fini a loro stesse senza un minimo di criterio, no no no, mi…

Nightland > The Great Nothing

Ci sono tanti modi per mescolare elementi atmosferici ed orchestrali al death metal, davvero tanti e spesso ne vengono fuori cose pompose e appariscenti, il che non per forza implica una qualità scadente, anzi, talvolta sono belle proprio perché pompose e appariscenti. Non è questo il caso però, nulla in pieno stile Fleshgod Apocalypse insomma.…

Mesarthim > CLG J02182-05102

Io credo che stupisca moltissimo la capacità dei Mesarthim di creare, scrivere, comporre e poi rilasciare musica. Penso che, nell’underground tutto, siano fra le realtà più produttive (dal 2015 ad oggi hanno pubblicato almeno due o tre lavori all’anno) attualmente esistenti, ma soprattutto penso siano una delle avanguardie della sperimentazione al pari del retrò geek blackster Gonemage (che…

Vildhjarta > Måsstaden Under Vatten

Il djent, togliendo i Meshuggah è nato da appena una decade ed è già stato spremuto per bene. Al giorno d’oggi è molto raro che un disco djent bello esca, ne escono sempre meno in realtà e quasi sempre nella media, fatta eccezione per quelle band che hanno reso il proprio sound riconoscibile (vedi Periphery, Stealing Axion, TesseracT e Animals As Leaders su tutti). I Vildhjarta sono…

Selvans > Dark Italian Art

Il buon Selvans se n’è uscito a distanza di tre anni dal bellissimo Faunalia con questo nuovo EP dal titolo Dark Italian Art. Un EP che si aggiunge alla discografia fatta di piccole perle del progetto abruzzese, che contiene un po’ di cose di cui parlare. Sarebbe senza dubbio ingiusto iniziare questa recensione senza fare…

Noise Trail Immersion > Curia

La furia di una bestia che ha infuriato per tutta la notte. Ha ringhiato, ucciso, eviscerato e divorato. Ha portato caos, delirio e panico per una notte di follia e sangue e furia cieca. Tutto però si arrestò in un turbinare di violenza e irrazionalità. Se fosse un film vedremmo la polvere diradarsi con le…

Vangelis > Juno to Jupiter

“Io ne ho viste di cose che voi umani non potreste immaginarvi” è la frase (tra l’altro assente nel romanzo Ma gli Androidi Sognano Pecore Elettriche? di Philip K.Dick, improvvisata direttamente dal compianto Rutger Hauer, n.d.a.) facente parte secondo me di uno dei monologhi più belli del cinema, è la frase che ci porta alle…