SYk > Pyramiden

Questi ragazzi sono in circolazione da diversi anni, sufficiente tempo per crescere e maturare, non a caso con questo nuovo Pyramiden, i SYk sono giunti a un punto altissimo che ovviamente I-Optikon non faceva che presagire. Quivi la band lancia addosso all’ascoltatore sonorità sinistre che all’inizio fanno sgomento e poi aduggiano completamente. Il connubio di…

Tranzat > Ouh La La

Dietro un aspetto da perfetti bravi ragazzi, quasi dei fighetti frequentatori dei country club si nascondono quattro pazzi scalcagnati dotati di immenso talento, capaci di cose cattive, ma mai, proprio mai prive di classe, Ouh La La né è la prova incontrovertibile. Prima viene l’aspetto estetico e ti fai subito l’idea che i ragazzotti qui…

Soft Ffog > Soft Ffog

Stabilitasi la formazione nel 2020, quella dei Soft Ffog è una miscela estremamente interessante e tutta la loro inventiva confluisce in Soft Ffog, primo meraviglioso disco della band norvegese, disco che per altro segna l’avvio di attività della Is It Jazz? Records e per come la vedo, è difficile iniziare meglio di così. Soft Ffog…

Werewolves > From the Cave to the Grave

Sempre gradita la presenza di questi ragazzotti e anche in questo 2022 i Werewolves ci graziano e ci deliziano con il loro sound ibrido che scaturisce da From the Cave to the Grave. Gli australiani ci danno sotto e sfornano un altro disco che è goduria e divertimento fin da subito. Penso sia davvero difficile…

Minipony > AJNA

Sempre rischioso imbattersi nei Minipony: la formazione proveniente dall’Ecuador era già riuscita a farsi notare con il precedente Imago, un disco abbastanza acerbo, ma che metteva già in chiaro dove avrebbe portato; ovviamente ad AJNA. Bisogna guardare ai Minipony come a un’insalatona penso io, fatta con tutto quello che si ha in frigo ed è…

Huntsmen > The Dying Pines

Sono una band davvero forte gli Huntsmen, che continuano imperterriti ad abbattere i confini che dividono il metal e il folk tradizionale americano. The Dying Pines è la nuova fatica che testimonia le loro intenzioni perché Mandala of Fear non bastava, ne serviva ancora. Si parla di un EP, quindi qualcosa di molto conciso e…

Master Boot Record > Personal Computer

Per chi non ha idea di chi si parli: è in giro da relativamente poco il progetto Master Boot Record, è una sorta di entità che si differenzia dalla maggior parte delle cose che si sentono normalmente. È vero, ci sono altri casi di metal computerizzato, vengono in mente Gonemage e The Algorithm, Cara Neir…

Archgoat > All Christianity Ends

È diventato difficile se non addirittura impossibile ormai gestire i propri ascolti in campo black metal, non parlo di maistream ovviamente, in quel caso sarebbe una passeggiata fra gli ulivi, ma nell’underground è una giungla. Però se si tratta dei fratelli Puolakanaho la cosa è diversa. I mitici Archgoat tornano a farsi sentire a distanza…

An Evening Redness > An Evening Redness

Curioso disco il debutto del progetto An Evening Redness, una mistura di solitudine esasperata e onirica sonnolenza che si perdono in un deserto afoso in cui anche quando si è completamente soli, non lo si è mai realmente. Una strana e affascinante miscela di ambient, drone e doom con spunti accennati di folk che spuntato…

Soliloquium > Soulsearching

Non potevano mancare in questo 2022 gli svedesi Soliloquium a rallegrare le giornate di ogni amante delle sonorità plumbee del doom. Soulsearching arriva a due anni di distanza da Things We Leave Behind con rinnovata ispirazione e un set completamente nuovo di pigmenti scintillanti. La progressione fa parte di questa creatura così come l’emotività. Il…

Screamature #14 – Amesua, Home is Where/Record Setter, Meo, Potlatch, Foes/Heated, Amitié

Rieccoci con Screamature, giunto al quattordicesimo numero, alla continua scoperta dell’underground screamo/hardcore che tanto ci appassiona. In questa occasione apriamo l’articolo parlando dei sardi Amesua, che tornano con la loro proposta eterogenea a cinque anni dal precedente lavoro, e continuiamo con lo split tra due realtà statunitensi da tenere sott’occhio: Home is Where e Record Setter, il debutto sfacciato dei torinesi Meo e quello ancora più violento dei Potlatch. In chiusura un altro split, questo tra Foes ed Heated, tra grindcore e hardcore, e l’ultimo EP degli Amitié. Buona lettura e buon ascolto!

Vermörd > Nostalgic Predictions

Sempre piacevole esaminare da vicino il primo full length di una band, è il biglietto da visita in alcuni casi, ma anche una specie di richiamo a un’attenzione futura in altri. Nel caso dei Vermörd si tratta di una cosa che sta in mezzo. Si erano già fatti sentire con il buon EP Dawn of…

Kaleidobolt > This One Simple Trick

I Kaleidobolt sono gente particolare, nostalgici di un sound che può apparire vecchio a molti, ma per un appassionato è roba che suda oro da ogni poro. La loro carriera è costellata di perle incredibili di un sound che non è chiaro esattamente come interpretarlo, ma la cosa non interessa, quello che interessa è la…