Loud As Giants > Empty Homes

Loud As Giants è il nuovo progetto di Justin K. Broadrick dei Godflesh, figura imprescindibile per chi, come me, è nato musicalmente sotto l’ala protettiva della Earache Records, etichetta che a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta ha rivoluzionato il concetto di estremismo in musica. In attesa del nuovo album dei Godflesh, previsto per…

Abysmal Grief > Despise The Living, Desecrate The Dead

Non era assolutamente facile tenere alta l’attenzione dopo un album di grande intensità qualitativa come Funeral Cult of Personality uscito due anni fa. Per riuscire nell’impresa gli Abysmal Grief hanno scelto di unirsi alla Avantgarde Music, realtà italiana di primissimo piano, da sempre impegnata in un percorso qualitativo di livello. Dalla loro liaison arriva questo…

Deludium Skies > Ichor

Karl Pelzmann è un polistrumentista austriaco impegnato su più fronti. Oltre a Deludium Skies ha infatti in piedi altri due progetti molto interessanti su cui puntare, vale a dire Gnaarf (insieme a Guido Spannocchi e Charlotte Keeffe che ritroviamo anche qui nei Deludium Skies) e Black (W)hole (dove si occupa di tutto da solo). Ma…

REZN > Solace

Solace è la quarta fatica per gli statunitensi REZN, il primo che si sposta dai territori a cavallo tra doom e psichedelia, prendendo una direzione decisamente favorevole a quest’ultima. Pur essendo, come sempre, caratterizzato da un approccio sonoro fortemente monolitico a livello di compattezza, l’album si caratterizza però per una sterzata netta verso lidi più…

The Lovecraft Sextet > Black†White

Jason Köhnen ha un curriculum di tutto rispetto. Dagli inizi coi Celestial Season e i Bong-Ra, è passato ai Mansur, per arrivare poi alla creazione di entità quali The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble e The Mount Fuji Doomjazz Corporation. Facile quindi attendersi che il suo nuovo progetto, The Lovecraft Sextet, continui a spazzar via le certezze…

Fågelle > Den svenska vreden

Guardiamo spesso alla Scandinavia come al migliore dei mondi possibili, senza però possedere quelle conoscenze che ci permettano di avere le idee chiare. La società nordica, svedese in questo caso, non è assolutamente quell’eden che pensiamo. Ce lo racconta la storia di Klara Andersson, alias Fågelle, che con questo suo secondo album, dopo il debut…

Demikhov > The Chemical Bath

L’intransigenza sonora dei Demikhov non conosce cali di tensione. Ogni loro release è (da sempre) improntata all’esaltazione di una iconoclastia auricolare che non guarda in faccia a niente e a nessuno. È qui che incontriamo il loro punto di forza, quello che permette al terzetto di non cadere in quei facili eccessi che rischiano di…

Autumn Tears > Guardian of the Pale

Sono passati soltanto due anni da The Glow Of Desperation, l’ultimo album per Autumn Tears, e già abbiamo a disposizione l’anteprima per il loro nuovo lavoro, Guardian of the Pale. Volendo essere fiscali possiamo aggiungere alla loro discografia anche Widowing/Possessing, lo split dello scorso anno con Zeresh, il progetto neofolk della cantautrice israeliana Tamar Singer.…

The Canyon Observer > Figura

Il sottotitolo di quest’album dei The Canyon Observer potrebbe tranquillamente recitare: “Come sbagliare il pezzo di apertura e condannare un album all’oblio”. Credo di aver provato questa fastidiosa sensazione pochissime altre volte in passato. Ma, mai come oggi, sento che la scelta degli sloveni di aprire il loro recente Figura possa a pieno titolo rientrare…

.gif from god > Digital Red

Tra le tante cose inutili con cui combatto quasi quotidianamente, torna spesso a trovarmi l’idea di dare una risposta, che possa suonare, non dico definitiva, ma quanto meno soddisfacente, alla domanda che da anni mi pongo a fasi alterne, e cioè: quale sarà il sound del futuro? Impossibile non ritrovarsi nuovamente a ragionare sull’argomento mentre…

Lower Automation > Strobe Light Shadow Play

Diciotto mesi dopo il debutto (omonimo) i Lower Automation, trio statunitense proveniente dalla “città del vento”, tornano a infastidirci l’apparato auricolare con questo interessantissimo Strobe Light Shadow Play, ottimo esempio di schizofrenia sonora. Al netto di un approccio che guarda alla frenesia destrutturante del mathcore, l’album riesce nel non facile compito di mantenere un legame…