Full of Hell > Coagulated Bliss

Coagulated Bliss è probabilmente l’album grindcore più pop che abbiate mai ascoltato, una cornucopia di ibridazioni del genere che spazia dall’elettronica al doom, in un turbinio di stimoli e assalti sonori, dalla violenza molteplice riprodotta eccellentemente nell’artwork di Brian Montuori. Il nuovo lavoro dei Full of Hell, sesto sulla lunga distanza per la band di…

The Golden Grass > Life Is Much Stranger

Tempo di quarta tappa per gli americani The Golden Grass che pubblicano il nuovo disco Life Is Much Stranger per la nostrana Heavy Psych Sounds. Sempre fedele a sé stesso, il trio di New York nato nel 2013 confeziona un lavoro nuovamente pregno di un certo rock’n’roll in bilico fra la decade degli anni Sessanta…

Corpus Diavolis > Elixiria Ekstasis

“La quintessenza di questo nuovo album è attinta dalla sessualità divina femminile, dalla donna liberata come iniziatrice, in unione mistica con il Caos. Alza in alto il suo calice e offre il suo sangue: l’Elisir dell’Estasi. La bestialità, spinta al limite, si manifesta in tutta la sua purezza, per poi metamorfosarsi in strati atmosferici psichedelici,…

Brodequin > Harbinger of Woe

Per chi, come me, ascolta metal estremo da quasi vent’anni il nome Brodequin suonerà familiare: parliamo infatti di una formazione brutal-death metal a stelle e strisce nata nel 1998 a Knoxville in Tennessee, che sin dagli esordi era riuscita a farsi notare nell’ambiente underground grazie ad un sound feroce, alla buona preparazione tecnica e al…

Temple Of The Fuzz Witch > Apotheosis

Tra le band più in crescita di questo periodo storico, se guardiamo l’estesa scena doom americana, non si possono tralasciare i Temple Of The Fuzz Witch. Totalmente devoti al culto del riff e dei ritmi cadenzati, questi tre ragazzotti di Detroit non sono passati inosservati all’interno della scena underground americana, collezionando buoni feedback riguardo i…

IL CANTO DEL CIGNO #7 “Working Class Heroes”

La mia unica certezza è quella di non averne alcuna. Rileggendo questo settimo episodio de Il Canto del Cigno non riesco a trovare nessun’altra interpretazione alle mie parole. Continuo a cercare un segno che possa portarmi a rivedere il tutto da un altro punto di vista, ma non ci riesco. Torno all’inizio e ripeto all’infinito il mantra. Tutto mi appare così opinabile e problematico. Anche quello che fino a poco fa pensavo potesse essere indiscutibile. Alla fine, ne esco con la certezza che il dubbio sia e debba essere l’unica strada che sento di dover e poter percorrere.

Carpet > Collision

I Carpet sono una band progressive rock nata ad Augsburg in Germania, il loro timbro emblematico si tinge di psichedelico e stoner per adattare un attitudine potente e caratteristica. Con il primo album Elysian Pleasures del 2013 tutti questi elementi vengono messi in mostra in un cammino intenso e spettrale, che viene replicato negli altri…

Thief > Bleed, Memory

Delusione: è questa la sensazione predominante che è emersa dall’ascolto del nuovo album a firma Thief, Bleed, Memory. Il losangelino ex-Botanist Dylan Neal ci aveva abituato bene: The 16 Deaths of My Master di quasi tre anni fa era un lavoro maestoso, in grado di coniugare con naturalezza elettronica, industrial, gothic, trip-hop, synth-wave, sinfonica, classica,…