Tiny Fingers > The Fall

Mese di fuoco, questo maggio, per la Pelagic Records. La casa discografica tedesca ha deciso infatti di pubblicare ben tre album del gruppo israeliano Tiny Fingers; si tratta di ristampe dei loro ultimi lavori, ovvero Megafauna (2012), We Are Being Held By The Dispatcher (2013) ed infine The Fall (2015). Oggi analizziamo quest’ultimo, precedentemente uscito…

Explosions in the Sky > The Wilderness

È il 2016 e finalmente acclamiamo il ritorno degli Explosions in the Sky, usciti dal pantano dell’autocitazionismo e della mancanza di ispirazione. The Wilderness è il loro miglior disco dai tempi di The Earth is Not a Cold Dead Place, e in numerosi tratti – lasciateci sbilanciare – risulta anche migliore di quest’ultimo. La scena…

Yndi Halda > Under Summer

Curiosa la storia degli inglesi Yndi Halda (“Godi la Beatitudine Eterna” in norreno antico), un gruppo che esiste da oltre quindici anni e che una decina di anni fa rilasciò senza troppi clamori un demo (di una durata di oltre un’ora) che non era passato inosservato ai signori della Big Scary Monsters, che hanno saggiamente…

Edinburgh of the Seven Seas > Inlandsis

Prendete un atlante o meno romanticamente andate su Google Maps e cercate l’isola di Tristan da Cunha: si trova in un arcipelago disperso nell’Oceano Atlantico, il cui nucleo abitato più grande consta di 271 abitanti. Questo villaggio si chiama Edinburgh of the Seven Seas ed è il centro abitato più distante dalla civiltà di tutto…

The Leaving > Faces

Anche la musica estrema non si sottrae a quel momento topico in cui il rocker, munito unicamente della propria chitarra acustica, decide di mettersi a nudo per il proprio pubblico sfoggiando un songwriting intimista e delicato. Il protagonista in questione è Frederyk Rotter, chitarrista di una band arcigna come i Zatokrev e dispensatore di rumore…

Anathème > Fujon

Secondo il folklore giapponese i Kodama sono degli spiriti che risiedono negli alberi. Il regista Hayao Miyazaki ha omaggiato questi esseri mitologici nel suo lavoro più maturo: Mononoke Hime. I francesi Anathème nel brano di apertura del loro disco citano il rumore assordante che viene provocato dai Kodama sugli alberi nel capolavoro del maestro giapponese. “Ruine” ci traghetta…