Lys > Silent Woods

Circa un paio di anni fa i nostrani Enisum davano alle stampe il loro (per adesso) ultimo album, Moth’s Illusion. Questo lavoro segnava un po’ uno spartiacque nella carriera musicale dei piemontesi: i suoni si erano ammorbiditi, la presenza dei pezzi con voce pulita, chitarre in acustico e delle armonie neanche troppo velatamente figlie del grunge rock novantiano avevano fatto storcere…

Panopticon > …And Again Into the Light

E’ doveroso fare una premessa: chi scrive ha sempre avuto un rapporto conflittuale con Panopticon. C’è sempre stato un amore/odio con Austin Lunn, capace di creare bellissime atmosfere, di coniugare l’amore per il folk americano con il black più feroce, con il tempo introducendo anche elementi di post-rock in grado di aumentare ulteriormente l’intensità emotiva…

Still > { }

Dopo un paio di EP tornano gli inglesi Still con il loro debutto denominato, in maniera piuttosto fuorviante (ci chiediamo come si pronuncerà il titolo di questo album) { }. “Dark Post-hardcore meets claustrophobic sludge wrapped up in the urgency of a black metal outfit” è la definizione che la band riporta sulla propria pagina…

Arde > Ancestral Cult

Tre anni dopo il loro omonimo debutto tornano sulle scene gli Arde, e lo fanno in grande stile, con un lavoro, questo Ancestral Cult, che riprende il filo sonoro dove il precedente album si era interrotto, allo stesso tempo rielaborando ed arricchendo quelle sonorità che lo avevano caratterizzato. Di base siamo sempre di fronte ad…

Chrome Waves > The Rain Will Cleanse

E’ doveroso premetterlo: chi scrive ha sempre avuto un debole per i Chrome Waves. Incasellabili a grandi linee nel genere post-black metal i Nostri hanno saputo fornire sin da subito proposte convincenti in grado di distillare svariati generi, portando alla mente dell’ascoltatore le band più disparate, che non venivano copiate ma risultavano essere quasi più degli aloni, dei vaghi…

Light of the Morning Star > Charnel Noir

Il secondo album (terzo se si considera anche un EP) degli inglesi Light of the Morning Star, oscuro duo londinese, lascia un po’ interdetti, nonostante sulla carta la ricetta dei Nostri appaia interessante ed intrigante, soprattutto per chi è cresciuto a pane e dark/doom gothic. Prendete l’ondata gothic/dark rock che si è sviluppata tra gli…

Eard > De Rerum Natura

Il paesaggio rappresentato nella copertina scelta per il debutto degli Eard, dal titolo De Rerum Natura, è il biglietto da visita perfetto per avvicinarsi alla proposta musicale dei Nostri. Dietro il nome della band si cela un duo, MK (al secolo Mirko Albanese, polistrumentista) e Glorya Lyr, che hanno già collaborato assieme nella traccia “Exile”…

Heathen Rites > Heritage

L’ascolto di Heritage, debutto della one-man band Heathen Rites (dietro questo nome si nasconde Mikael Monks, ex Burning Saviours AD), può lasciare interdetti se non ci si approccia al disco con il giusto piede: ma andiamo con ordine. Le note dell’etichetta parlano di doom ispirato al folklore nordico e a antichi paesaggi, un inno alla…

Windfaerer > Breaths of Elder Dawns

Non è assolutamente facile approcciarsi alla nuova fatica dei Windfaerer. Con il loro ultimo lavoro Breaths of Elder Dawns i Nostri hanno tentato ulteriormente di forzare i confini del black metal atmosferico dalle forti tinte folk. Scriviamo “ulteriormente” perché la proposta degli americani è sempre stata sopra le righe, ma stavolta siamo di fronte al loro…

Alda > A Distant Fire

C’era una volta il cascadian black metal. Circa quindici anni fa, forse un po’ meno, iniziò ad arrivare anche in Italia l’onda lunga di un neonato genere musicale che usciva pian piano dal sottobosco del nord ovest degli USA per diffondersi anche nel vecchio continente, prima timidamente, poi come un vero e proprio fuoco. E…