Demersal > Death Routines

Dopo nemmeno tre mesi dalla precedente uscita discografica (uno split) e a poco più di un anno di distanza dal debutto, i danesi Demersal escono nuovamente con un nuovo EP, il presente Death Routines. Abbiamo tra le mani cinque brani molto brevi, cinque schegge impazzite di sano screamo/blackened hardcore che faranno però la gioia degli…

It Only Ends Once > Lose You

Per parlare di It Only Ends Once bisogna partire da lontano, dal midwest emo degli anni Novanta per la precisione. Per molti considerato come l’emo “da manuale”, fatto di occhiali spessi, storie da teen movie americano, melodie orecchiabili strappalacrime intrecciate con uno screamo d’annata, testi che mettono in luce sentimenti condivisi ma spesso mai completamente messi…

Slow Crush > Hush

Si può suonare shoegaze nel 2021 e risultare non diciamo originali, ma almeno freschi e in qualche modo distinguibili? La risposta è “sì, se ci si chiama Slow Crush”. La band viene dal Belgio, e propone quello che sinteticamente potremmo definire come una riuscita unione tra shoegaze (appunto), post-punk, dream pop, e una base di…

Clayhands > Is This Yes?

E’ doveroso ammetterlo, non è stato facile approcciarsi a Is This Yes? degli australiani Clayhands. Etichettarli come post-rock può essere utile per dare dei connotati generali, in realtà la definizione è assolutamente riduttiva: la proposta dei Nostri è assai più sfaccettata e variegata, malleabile e multiforme come argilla (appunto), al punto che uno stesso pezzo…

She Said Destroy > Succession

I norvegesi She Said Destroy hanno preso sicuramente alla lettera il genere post-metal, ma nella sua più ampia accezione. Con la loro ultima fatica Succession esplorano in lungo e largo il mare magnum dell’extreme metal, dando alle stampe undici pezzi nei quali si affacciano le influenze più disparate, dal death melodico al doom, dal thrash…

Lys > Silent Woods

Circa un paio di anni fa i nostrani Enisum davano alle stampe il loro (per adesso) ultimo album, Moth’s Illusion. Questo lavoro segnava un po’ uno spartiacque nella carriera musicale dei piemontesi: i suoni si erano ammorbiditi, la presenza dei pezzi con voce pulita, chitarre in acustico e delle armonie neanche troppo velatamente figlie del grunge rock novantiano avevano fatto storcere…

Panopticon > …And Again Into the Light

E’ doveroso fare una premessa: chi scrive ha sempre avuto un rapporto conflittuale con Panopticon. C’è sempre stato un amore/odio con Austin Lunn, capace di creare bellissime atmosfere, di coniugare l’amore per il folk americano con il black più feroce, con il tempo introducendo anche elementi di post-rock in grado di aumentare ulteriormente l’intensità emotiva…

Still > { }

Dopo un paio di EP tornano gli inglesi Still con il loro debutto denominato, in maniera piuttosto fuorviante (ci chiediamo come si pronuncerà il titolo di questo album) { }. “Dark Post-hardcore meets claustrophobic sludge wrapped up in the urgency of a black metal outfit” è la definizione che la band riporta sulla propria pagina…

Arde > Ancestral Cult

Tre anni dopo il loro omonimo debutto tornano sulle scene gli Arde, e lo fanno in grande stile, con un lavoro, questo Ancestral Cult, che riprende il filo sonoro dove il precedente album si era interrotto, allo stesso tempo rielaborando ed arricchendo quelle sonorità che lo avevano caratterizzato. Di base siamo sempre di fronte ad…

Chrome Waves > The Rain Will Cleanse

E’ doveroso premetterlo: chi scrive ha sempre avuto un debole per i Chrome Waves. Incasellabili a grandi linee nel genere post-black metal i Nostri hanno saputo fornire sin da subito proposte convincenti in grado di distillare svariati generi, portando alla mente dell’ascoltatore le band più disparate, che non venivano copiate ma risultavano essere quasi più degli aloni, dei vaghi…

Light of the Morning Star > Charnel Noir

Il secondo album (terzo se si considera anche un EP) degli inglesi Light of the Morning Star, oscuro duo londinese, lascia un po’ interdetti, nonostante sulla carta la ricetta dei Nostri appaia interessante ed intrigante, soprattutto per chi è cresciuto a pane e dark/doom gothic. Prendete l’ondata gothic/dark rock che si è sviluppata tra gli…

Eard > De Rerum Natura

Il paesaggio rappresentato nella copertina scelta per il debutto degli Eard, dal titolo De Rerum Natura, è il biglietto da visita perfetto per avvicinarsi alla proposta musicale dei Nostri. Dietro il nome della band si cela un duo, MK (al secolo Mirko Albanese, polistrumentista) e Glorya Lyr, che hanno già collaborato assieme nella traccia “Exile”…