Ashbringer > We Came Here to Grieve

We Came Here to Grieve è il quarto album in studio degli americani Ashbringer. Nati come creazione solista di Nick Stanger, già dal secondo album il progetto ha preso i contorni di una band a tutti gli effetti, sebbene l’anima da cui tutto scaturiva restava sempre il polistrumentista del Minnesota. Quest’opera arriva quattro anni dopo…

David Eugene Edwards > Hyacinth

David Eugene Edwards è un personaggio enigmatico, spesso in ombra, ma assolutamente interessante e indiscusso termine di paragone e di riferimento, con i suoi 16 Horsepower prima e Wovenhand poi, quando si parla dell’Americana più oscura. Hyacinth è il suo primo lavoro da solista, un album nel quale il Nostro riversa tutto il suo cuore…

Iskandr > Spiritus Sylvestris

Le band provenienti dai Paesi Bassi ci hanno sempre abituato ad una certa “mobilità” quando si tratta di andare ad individuare il genere musicale di appartenenza. L’ecletticità è un loro valore aggiunto (o un loro difetto, secondo come la si vuole vedere), e Iskandr in questo senso non fa eccezione. Praticamente una one-man band dell’enigmatico…

Waldgeflüster > Unter bronzenen Kronen

Unter bronzenen Kronen è il nuovo EP dei tedeschi Waldgeflüster. Estremamente prolifici, i Nostri pubblicano questo lavoro con l’obbiettivo di tradurre in musica le esperienze sensoriali e la magia dell’autunno. Per fare ciò hanno scelto di coverizzare due brani, di riarrangiarne uno presente in un loro vecchio album e di includere una nuova canzone. Abbiamo…

Deadly Carnage > Endless Blue

Che bravi i Deadly Carnage! Non si può non riconoscere ai riminesi un gran talento unito ad una voglia sempre viva di rimettersi in gioco, disco dopo disco. Ormai l’etichetta di band post-black metal comincia a stare stretta ai Nostri, e questo Endless Blue è qui a dimostrarlo. I ragazzi conoscono perfettamente la scena metal…

IJdelheid > Alas, I Am Morbid!

Nel maggio del 2022 siamo rimasti abbastanza folgorati da Unholy, primo full length di IJdelheid (al secolo Ruben Wijlacker dei Grey Aura). Il Nostro ci aveva sorpreso con un’affascinante miscela di dark folk, Americana, Denver Sound, Gothic, wave, jazz umbratile e melodie gitane, e a poco più di un anno di distanza eccolo di nuovo…

The Coffinshakers > Graves, Release Your Dead

Cinque svedesi innamorati dell’Americana, del folk, del bluegrass e in generale delle sonorità più affini al country made in USA, che si ispirano neanche troppo velatamente al Johnny Cash d’annata infarcendo però le loro trame musicali di storie di vampiri, licantropi, non-morti e rifinendo il tutto con pennellate di cinema espressionista dei primi del Novecento:…

Agalloch > Pale Folklore 2023 Reissue

Non è facile parlare di Pale Folklore degli americani Agalloch. Non perché si tratta di un lavoro con il quale ormai tutti coloro che frequentano un certo tipo di (black) metal sicuramente si saranno imbattuti, restandone più o meno colpiti. E nemmeno perché si tratta di un lavoro di una bellezza rara e inarrivabile (è…

Maridia > Mouth of Ruin

Gli svedesi Maridia esordiscono lo scorso maggio con l’EP autoprodotto Mouth of Ruin, con il quale provano a dire la loro nell’affollato panorama del blackened hardcore. Le otto tracce che compongono il lavoro ci consegnano una band pienamente consapevole dei propri mezzi e conoscitrice della materia, ma non ancora in grado di spiccare dalla massa.…

Dang Dang > Liar

Lo ammettiamo, avevamo preso un po’ sotto gamba Liar dei cesenati Dang Dang, sottovalutando un disco che invece, ascolto dopo ascolto, ci ha conquistato. Certo non è immune da difetti, ma il lavoro fatto dai Nostri è eccellente nel ricreare delle atmosfere che ci catapultano indietro di trenta/quaranta anni (detto così fa quasi effetto), ma…