Casey > How To Disappear

L’inizio del 2024 vede il ritorno sulle scene dei gallesi Casey, band abbastanza conosciuta nell’universo del post-hardcore melodico d’Albione. La proposta dei Nostri si avvicina abbastanza a certe cose sentite nei Devil Sold His Soul, negli Underoath di They’re Only Chasing Safety, nei Silverstein e nei The Elijah: l’accento è posto sulla melodia e sull’orecchiabilità,…

Ulvhedner > Fjosmetall

Trent’anni di carriera alle spalle e solamente tre full-length pubblicati: i norvegesi Ulvhedner non sono certamente delle macchine da guerra in fatto di produttività, ma per i fan del black metal nordico infarcito di folk e memore di certe cose di Windir, Ulver, Borgnagar, Moonsorrow e Falkenbach potrebbe essere lo stesso una festa. Fjosmetall, questo…

Panopticon > The Rime Of Memory

Austin Lunn è inarrestabile: il suo progetto Panopticon non conosce requie, e sul finire del 2023 ci ha regalato un nuovo capitolo della sua epopea musicale dal titolo The Rime Of Memory. L’album è un monolite, quasi 75 minuti spalmati su 6 pezzi che riflettono la poetica del musicista degli ultimi anni, già pienamente (e…

Ragana > Desolation’s Flower

Le Ragana sono un duo tutto al femminile che si divide tra Olympia (Stato di Washington) e Oakland (California), composto dalle polistrumentiste Coley e Maria, che in questo Desolation’s Flower (ma anche nei precedenti lavori) si scambiano continuamente le parti per dare alla luce il loro “queer antifascist black metal/doom”. Una definizione pesante che trova…

Ophanim > Tämpelskläng

L’Helvetic Underground Committee (HUC) è una realtà che si sta affermando sempre più negli ultimi anni, una sorta di grande famiglia che raccoglie alcune band “estreme” svizzere con tratti in comune. Esoterismo, un piglio avanguardistico, un fare austero e pagano con un occhio di riguardo nei confronti della Natura e dell’innaturale: da un punto di…

Altars of the Moon > The Colossus and the Widow

Figlio del lockdown, Altars of the Moon è il progetto scaturito dalle menti di Nathan Verschoor (Uada), Jeff Wilson (Chrome Waves, Deeper Graves, Nachtmystium) e Heath Rave (Lotus Thrones, Wolvhammer), che nel 2021 davano alle stampe il loro debutto Brahmastra, un lavoro di doom lisergico effettato e distorto. Due anni dopo i Nostri, coadiuvati stavolta…

There Will Be Fireworks > Summer Moon

Li avevamo dati per dispersi i There Will Be Fireworks, persi nelle loro vite, nel loro crescere, assorbiti da una quotidianità che loro stessi avevano da sempre messo in musica ma che forse li aveva fagocitati. E invece eccoli qui, “making music at a glacial pace since 2007. Still alive” come recita la presentazione sul…

Wayfarer > American Gothic

L’epopea western degli americani Wayfarer ha inizio nel 2018 con il sontuoso World’s Blood, il disco che di fatto delinea per la prima volta la loro particolare lettura di black metal atmosferico. Due anni dopo è la volta di A Romance With Violence, e i Nostri bissano e anzi aggiungono qualcosa alla loro proposta; il…

La Mer > Tetrahedra

L’enigmatico Jeremi, del quale non si sa molto, è la mente dietro il progetto La Mer, one-man band scozzese al suo quinto sigillo discografico dal titolo Tetrahedra. Le etichette che pubblicano il lavoro (Godz Ov War Productions e Analög Ragnarök) descrivono il sound proposto dal Nostro come “black rock”, e tutto sommato ci pare un…

Rosa Faenskap > Jeg blir til deg

I Rosa Faenskap sono un giovane trio di Oslo che cerca di offrire una boccata d’aria fresca all’affollato panorama del post-black metal. Quello che i Nostri vogliono proporre con Jeg blir til deg è definito dalla loro etichetta “patricidal black-metal”: sinceramente non abbiamo capito bene a cosa ci si riferisca, e neanche i riferimenti forniti…

Jord > Tundra

Tundra è il terzo album per Jord, ex progetto solista di Jörgen Ström e solo recentemente divenuta una band a tutti gli effetti. Gli svedesi si cimentano in un black metal melodico e fortemente atmosferico il cui obiettivo è quello di rendere in musica la connessione con la natura e il folklore natio. Nulla di così…

Monastery > Black Moon Paeans

Sono passati quattro anni dall’ultimo full-length a firma Monastery (il progetto solista di Robb Kavjian dei 1476), quel The Garden Of Abandon dichiaratamente ispirato dall’arte dei Preraffaelliti. Poi un silenzio interrotto solo da un EP, Dream Weapons (Vol. 1) che da una parte riprendeva il filo interrotto nel precedente lavoro, dall’altra introduceva degli elementi interessanti…

The Keening > Little Bird

C’erano una volta i SubRosa: dalle ceneri del loro scioglimento nel 2019 sono sorti i The Otolith, recensiti su queste pagine circa un anno fa, che vedevano tra le loro file Sarah Pendleton, Kim Pack e Andy Patterson. Mancava però un nome “grosso” all’appello: quello di Rebecca Vernon, al tempo voce e chitarra del gruppo…

Silence in the Snow > Ghost Eyes

Ghost Eyes è il terzo lavoro a firma Silence in the Snow, duo originario di Oakland ora con base nella Carolina del Nord. Volontà dei Nostri è quella di far rivivere all’ascoltatore le sonorità che caratterizzavano la darkwave e il post-punk degli anni Ottanta, con in più un piccolissimo tocco di shoegaze avvertibile nelle chitarre…