Clouds > Despărțire

Dietro il moniker Clouds si nasconde un progetto anglo-romeno guidato dal polistrumentista Daniel Neagoe, che nel corso del tempo ha ampliato i membri afferenti alla sua creatura fino ad arrivare agli attuali sei elementi. A questi si aggiungono poi un paio di graditi e noti ospiti che vedremo più avanti. I Clouds suonano quel tipo…

Birds of Passage > The Last Garden

Birds of Passage è il progetto solista della cantautrice neozelandese Alicia Merz. Animo schivo la Nostra, che non si concede molto alla stampa ma che preferisce far parlare la sua musica e i suoi testi, poetici, introversi e malinconici. Al quinto album l’artista si conferma devota ad una stagione in particolare, l’inverno, che pare essere…

Anomalie > Tranceformation

Shamanic post-black metal: tre parole che possono riassumere in buona sostanza il nuovo disco degli Anomalie, Tranceformation. Anche se in questo scritto parleremo della band al plurale è necessario precisare che si tratta sempre di un progetto dietro il quale si nasconde il solo Marrok (già chitarrista live negli Harakiri for the Sky), anche se…

Ricardo Donoso > Progress Trap

Ricardo Donoso è un musicista di origine brasiliana ormai residente in pianta stabile a Boston. Nasce come percussionista ma non tarda ad affacciarsi al mondo dell’elettronica, dalla quale rimane affascinato e stregato. Inizia così il suo percorso alla scoperta di questo mondo sintetico, da lui rielaborato in produzioni che con il tempo si sono fatte…

Demersal > Death Routines

Dopo nemmeno tre mesi dalla precedente uscita discografica (uno split) e a poco più di un anno di distanza dal debutto, i danesi Demersal escono nuovamente con un nuovo EP, il presente Death Routines. Abbiamo tra le mani cinque brani molto brevi, cinque schegge impazzite di sano screamo/blackened hardcore che faranno però la gioia degli…

It Only Ends Once > Lose You

Per parlare di It Only Ends Once bisogna partire da lontano, dal midwest emo degli anni Novanta per la precisione. Per molti considerato come l’emo “da manuale”, fatto di occhiali spessi, storie da teen movie americano, melodie orecchiabili strappalacrime intrecciate con uno screamo d’annata, testi che mettono in luce sentimenti condivisi ma spesso mai completamente messi…

Slow Crush > Hush

Si può suonare shoegaze nel 2021 e risultare non diciamo originali, ma almeno freschi e in qualche modo distinguibili? La risposta è “sì, se ci si chiama Slow Crush”. La band viene dal Belgio, e propone quello che sinteticamente potremmo definire come una riuscita unione tra shoegaze (appunto), post-punk, dream pop, e una base di…

Clayhands > Is This Yes?

E’ doveroso ammetterlo, non è stato facile approcciarsi a Is This Yes? degli australiani Clayhands. Etichettarli come post-rock può essere utile per dare dei connotati generali, in realtà la definizione è assolutamente riduttiva: la proposta dei Nostri è assai più sfaccettata e variegata, malleabile e multiforme come argilla (appunto), al punto che uno stesso pezzo…

She Said Destroy > Succession

I norvegesi She Said Destroy hanno preso sicuramente alla lettera il genere post-metal, ma nella sua più ampia accezione. Con la loro ultima fatica Succession esplorano in lungo e largo il mare magnum dell’extreme metal, dando alle stampe undici pezzi nei quali si affacciano le influenze più disparate, dal death melodico al doom, dal thrash…

Lys > Silent Woods

Circa un paio di anni fa i nostrani Enisum davano alle stampe il loro (per adesso) ultimo album, Moth’s Illusion. Questo lavoro segnava un po’ uno spartiacque nella carriera musicale dei piemontesi: i suoni si erano ammorbiditi, la presenza dei pezzi con voce pulita, chitarre in acustico e delle armonie neanche troppo velatamente figlie del grunge rock novantiano avevano fatto storcere…

Panopticon > …And Again Into the Light

E’ doveroso fare una premessa: chi scrive ha sempre avuto un rapporto conflittuale con Panopticon. C’è sempre stato un amore/odio con Austin Lunn, capace di creare bellissime atmosfere, di coniugare l’amore per il folk americano con il black più feroce, con il tempo introducendo anche elementi di post-rock in grado di aumentare ulteriormente l’intensità emotiva…

Still > { }

Dopo un paio di EP tornano gli inglesi Still con il loro debutto denominato, in maniera piuttosto fuorviante (ci chiediamo come si pronuncerà il titolo di questo album) { }. “Dark Post-hardcore meets claustrophobic sludge wrapped up in the urgency of a black metal outfit” è la definizione che la band riporta sulla propria pagina…