She Said Destroy > Succession

I norvegesi She Said Destroy hanno preso sicuramente alla lettera il genere post-metal, ma nella sua più ampia accezione. Con la loro ultima fatica Succession esplorano in lungo e largo il mare magnum dell’extreme metal, dando alle stampe undici pezzi nei quali si affacciano le influenze più disparate, dal death melodico al doom, dal thrash…

Lys > Silent Woods

Circa un paio di anni fa i nostrani Enisum davano alle stampe il loro (per adesso) ultimo album, Moth’s Illusion. Questo lavoro segnava un po’ uno spartiacque nella carriera musicale dei piemontesi: i suoni si erano ammorbiditi, la presenza dei pezzi con voce pulita, chitarre in acustico e delle armonie neanche troppo velatamente figlie del grunge rock novantiano avevano fatto storcere…

Mono > Pilgrimage Of The Soul

“E gli uomini ricercano pellegrinaggi, e i pellegrini terre sconosciute.” Il sopracitato Thoreau ci introduce alla perfezione in questo pellegrinaggio spirituale, dall’Odissea alla Divina Commedia il bisogno perpetuo di movimento diventa una forma di rivoluzione verso la salvezza. Il vagabondare, tanto caro allo scrittore, porta a strade inesplorate, un camminare fine a se stesso, senza…

Amon Tobin > How Do You Live

Dietro la persona di Amon Tobin si nasconde una creatura senza dubbio molto particolare, quasi indefinibile come la sua musica. Il produttore/DJ brasiliano, ma ormai londinese a tutti gli effetti, si è saputo ritagliare una bella fetta di fan sparsi in tutto il mondo con la sua sapiente formula di elettronica, dub, jazz e musica…

Panopticon > …And Again Into the Light

E’ doveroso fare una premessa: chi scrive ha sempre avuto un rapporto conflittuale con Panopticon. C’è sempre stato un amore/odio con Austin Lunn, capace di creare bellissime atmosfere, di coniugare l’amore per il folk americano con il black più feroce, con il tempo introducendo anche elementi di post-rock in grado di aumentare ulteriormente l’intensità emotiva…

Four Stroke Baron > Classics

Tornano con il loro sound indefinibile i Four Stroke Baron con un nuovo album pazzesco come al loro solito. D’altronde cosa ci si piò aspettare da una band che ha dato alle stampe due lavori come Planet Silver Screen e King Radio? Le loro sonorità con questo Classics forse non si sono evolute o rivoluzionate, ma a cosa servirebbe, dal momento…

Still > { }

Dopo un paio di EP tornano gli inglesi Still con il loro debutto denominato, in maniera piuttosto fuorviante (ci chiediamo come si pronuncerà il titolo di questo album) { }. “Dark Post-hardcore meets claustrophobic sludge wrapped up in the urgency of a black metal outfit” è la definizione che la band riporta sulla propria pagina…

Kowloon Walled City > Piecework

Case vuote e desuete a monito del tempo che incessantemente ci invade e usurpa, l’incedere lento e risoluto di chi vive a causa del suo lavoro, Piecework, termine che descrive il lavoro pagato per quantità, non tempo, ci narra di questo e molto più. I Kowloon Walled City, gruppo Californiano dalla lunga carriera, dopo ben…

Butcher in the Fog > Exonerate Me, Baby

I Butcher in the Fog sono una di quelle piccole formazioni che, a decine, concorrono a rendere il sottobosco sludge della scena estrema inglese forse il più ricco ed interessante del mondo. Ognuna unica a suo modo, differenti per influenze e scelte stilistiche e di suono, queste band se ne escono ogni due/tre anni con…