Xiu Xiu >Forget

Ascoltare un album dei Xiu Xiu è sempre un po’ come entrare in un paese delle meraviglie, si vaga costantemente in atmosfere fiabesche che nascondono toni più sinistri ed oscuri. Non fa eccezione la nuova opera, intitolata Forget, dove troviamo la band capitanata da Jamie Stewart viaggiare a velocità di crociera con le mani ben…

Power Trip > Nightmare Logic

Cosa aspettarsi da un album thrash nel 2017? “Poco” è la riposta più comune che si sente dire su quasi la totalità dei lavori di questo genere da ormai parecchi anni a questa parte. Anche in questo caso, per quanto attratti dalla come sempre favolosa copertina ad opera del connazionale Paolo Girardi, artista oramai affermato…

Immolation > Atonement

A quattro anni dall’ottimo Kingdom of Conspiracy tornano alla ribalta i “mostri sacri” Immolation, solida e storica realtà death metal statunitense che non necessita certo di presentazioni, e che torna oggi in forma smagliante pronta a rapire l’attenzione dell’ascoltatore con un artwork accattivante ed una produzione nitida e potente. “The Distorting Light” parte con un…

Call of the Void > AYFKM

È uno sposalizio perfetto quello tra la Translation Loss e i Call of the Void. Da un lato la label della Pennsylvania, etichetta di punta nel post metal (per fare qualche nome: Rosetta, Intronaut, Junius, Mouth of the Architect, Lesbian), pare stia provando negli ultimissimi tempi a fare la voce grossa per quanto riguarda il…

Analepsy > Atrocities from Beyond

  Band di recente formazione, i portoghesi Analepsy sono un combo dedito allo slamming brutal-death metal, attivo dal 2013 e giunto sul finire di gennaio 2017 al secondo full-length album. Dando una breve occhiata all’artwork e ai titoli delle canzoni si può intuire facilmente come i Nostri abbiano scelto di trattare tematiche cosmiche ed aliene,…

Black Motel Six > Everything In Its Place

Siamo giunti al secondo album per i Black Motel Six, band romana dedita ad un alternative metal molto spinto di stampo a stelle e strisce. Rispetto al lavoro precedente, questo nuovissimo Everything In Its Place è molto più maturo, anche se, bisogna dirlo subito, qualcosa di più poteva essere fatto. I capitolini sprigionano subito la…

Rude > Remnants…

Già dalla copertina, targata Dan Seagrave, si capisce chiaramente cosa ci attende dal nuovo lavoro dei Rude, da Oakland, California, edito come il primo album dalla sempre più attenta FDA Rekotz. La semplice impaginazione, i caratteri che compongono il libretto e le foto dei componenti ci rimandano direttamente ai primissimi anni ’90, quando band come…

Kreator > Gods of Violence

Prima di partire con la recensione della nuova fatica targata Kreator è doveroso porsi un paio di domande: riusciranno Mille Petrozza e Co. a realizzare un disco degno di nota (come praticamente sempre han fatto) e a rialzare le quotazioni del thrash teutonico, sceso ai minimi storici dopo i due scialbi dischi marchiati Sodom e…

Lower Than Atlantis > Safe In Sound

Metaforicamente parlando il pianeta Lower Than Atlantis orbita lontano anni luce da Grind On The Road; potremmo per cui ignorarlo bellamente, oppure, con un po’ sana curiosità, darci almeno uno sguardo, dato che i quattro ragazzi inglesi realizzano il loro alternative rock, spesso dal sapore novantiano, ispirandosi a generi a noi cari come il post…

Zao > The Well-Intentioned Virus

  È sorprendente per una band come gli Zao, che ha già all’attivo una discografia spettacolare e che sembrerebbe aver già dato tutto, salire in cattedra, dopo sette anni senza un full-length, con un lavoro che sa di maturità compiuta. Facciamo un passo indietro, però. Abbandonata la Ferret dopo l’ultimo, poco entusiasmante, Awake?, gli Zao…

Hour Of Penance > Cast The First Stone

A distanza di due anni dall’opera precedente tornano alla ribalta i romani Hour of Penance, ormai solida realtà del brutal death metal nostrano con ben vent’anni di onorata carriera sulle spalle, pronti a dare una scossa al mercato extreme con il loro settimo full-length album, intitolato Cast the First Stone. Tuffandoci nell’ascolto percepiamo immediatamente l’altro…

Unison Theory > Arctos

Dalle viscere della nostra Capitale debuttano gli Unison Theory con Arctos, concept album che rende omaggio al thriller di James Rollins. Molto gradevole l’artwork, che impreziosisce senza dubbio il disco, un concentrato di tech death contaminato da altre influenze molto vicine al metal moderno. A sprazzi pare di ascoltare un ibrido tra i Meshuggah e…