Il trio slovacco 0N0, a cinque anni di distanza dal debutto Path, rilascia un nuovo album intitolato Reconstruction and Synthesis.
Il disco mescola saggiamente industrial death con doom metal, muri sonori devastanti si incastrano a passaggi più lenti e melanconici che creano atmosfere dense e opprimenti. Un disco difficile da identificare nella “ristretta” cerchia dei generi, perché non è solo industrial, death e doom: al suo interno si può trovare veramente di tutto, anche sezioni che strizzano l’occhio al post metal e cori eterei che avvolgono l’apparato uditivo per poi destabilizzarlo con chitarre distorte e growl. Una drum machine programmata saggiamente (e con ottimi suoni) martella continuamente i nostri padiglioni auricolari, abbandonandoci solo per momenti di respiro resi ancor più intensi dalla sua assenza. L’artwork è la ciliegina sulla torta: per quanto può sembrare privo di significato a primo acchito, ascoltando la musica ci si rende conto di come invece incarni perfettamente il sound che gli 0N0 vogliono trasmettere.
In definitiva Reconstruction and Synthesis è un ascolto obbligato, un disco che farà gioire gli amanti del metal estremo per la sua particolarità e cura sia a livello compositivo che sonoro. Gli 0N0 al primo ascolto vi ammalieranno, ma è dal successivo che inizia la magia.
(The House of What You See, 2016)
1.A Farewell to Conscious Shores
2.Reconstruction and Synthesis
3.Desolatry
4.At Sixes and Sevens
5.Lucid Transmutation
6.Reformation/Absorption