Nel nuovo The Lifespan of a Moth i 16 dimostrano di non essere cambiati molto dall’ ultimo lavoro e di non riuscire a fare il salto di qualità. L’album suona molto lento nei confronti di alcuni dei suoi predecessori ed oltre a questo vengono abbandonate totalmente le incursioni hardcore e l’impatto aggressivo di un certo sludge. Sono sempre presenti le chitarre grosse ed alcuni tempi quadrati, in particolare in “The Morphinist”, “Landloper”e“ PeachesCream And The Placenta”,ma a primeggiare sono i tempi doom/sludge alla Crowbar, che riescono a far scorrere via bene i brani, ma non ti spostano dalla sedia.
Questo The Lifespan of a Moth, il terzo sotto Relapse Records,ci porta vicino alla Louisiana, ma non dentro a quei territori sporchi schifosi e melmosi già proposti in passato dalla band. La mancanza di quell’impatto pesante e l’apparizione di un pezzo completamentestrumentale (“Gallows Humor”) mettono un monotono sigillo a questo album.
Sicuramente la band suona bene e si sente, ci sono ottime chitarre e discrete sezioni ritmiche basso/batteria accompagnate dalle sempre abrasive e filtrate vocals, ma a volte tutto ciò non è sufficiente per riuscire a lasciare un segno dentro ad un genere oramai saturo e oberato di band.Ci sii aspettava un lavoro pesante e diretto, ed è un vero peccato che The Lifespan of a Moth non lasci nulla nella discografia dei 16.
C’è molto rammarico nel vedere un motore da cento cavalli sfruttarne poco più della metà.
(Relapse Records 2016)
1.Landloper
2. Peaches, Cream And The Placenta
3.The Absolute Center Of A Pitch Black Heart
4. Gallows Humor
5. The Morphinist
6. Secrets Of The Curmudgeon
7. Pastor In A Coma
8. George