L’album di debutto dei 30,000 Monkies è un’opera violenta e nichilista che per attitudine ricorda molto il periodo amrep dei Today Is The Day. Le atmosfere blackened di I Ate Myself To Grow Twice As Big sono soffocanti, il quartetto belga sfrutta il noise rock, lo sludge ed il metal come strati di nero asfalto per togliere quasi completamente ogni spiraglio di luce.
I 30,000 Monkies tendono a pestare forte sin dall’apertura: i blast beat e le urla al limite dell’umano non metteranno certo in difficoltà il lettore medio di Grind On The Road, ma la litania malefica di “Coccinelle” o l’ambient malsano presente in brani come “Montainesque I” o “Juice” riescono a creare più di un fastidio, un prurito al cui si sente l’esigenza di grattare più volte, fino al sanguinamento copioso. Disco ispirato soprattutto nei momenti più doom, nei quali le distorsioni si dilatano e le atmosfere black raggiungono il loro climax, I Ate Myself To Grow Twice As Big non riesce purtroppo a mantenere una qualità alta per tutta la durata delle sette tracce; per intenderci, i ragazzi si dimostrano ottimi negli attacchi sonori e nei pezzi più diretti ma sembrano perdere un po’ l’ispirazione in quelli più lunghi e ricercati.
Nel complesso parliamo comunque di un album dalla forza notevole, che riuscirà a penetrare anche nelle ossa dell’ascoltatore più coriaceo.
(Consouling Sounds, 2016)
1. Melæna
2. Coproliet
3. Coccinelle
4. Mountainesque II
5. Apollo 10
6. Mountainesque I
7. Juice