La Francia se la cavava decisamente meglio tempo fa per quanto riguardava il metal estremo a tinte progressive. Non che ora non ci siano nomi degni di menzione, ma il numero diciamo che scarseggia. Con una decisa virata compositiva si aggiungono al numero di per sé un po’ esiguo i Dysmorphic, che partiti da un technical death molto aggressivo e di stampo un po’ americano (allora come ora sotto la leggendaria Unique Leader Records) hanno arricchito la loro proposta di elementi progressive e quantità non indefferenti di certo groove di scuola moderna.
Al primo approccio i nostri più che francesi potrebbero apparire senza grosse difficoltà come canadesi, tanto forte è la somiglianza di “Bathos” con quanto fatto dai Beyond Creation, mentre già dalla successiva “My Clay” si vira verso un’approccio molto più ritmico e con qualche prestito dalla scuola deathcore (solo per pochi e ben pesati passaggi) dove l’anima più personale dei nostri incomincia a venire alla luce. Andando avanti così nell’ascolto la proposta attuale dei Dysmorphic risulta ben bilanciata in intrecci progressive (dove è sempre ben presente la formula BC di fondo) ed esplosioni ferali così come alcuni stupefacenti richiami alla scuola che fu (enorme ed inaspettata la sorpresa del basso alla Di Giorgio in “The Diving Mask”). An Illusive Progress ha anche parecchi alti e bassi ad onor del vero, passaggi un po’ meno azzeccati e composizioni un po’ così così (“The Vow Of The Bees”, o il bridge e successivo crescendo di “It Creeps” dove soluzioni molto interessanti vengono un po’ frenate da accostamenti dubbi) e soprattutto una personalità ancora in pieno sviluppo e ricerca. Però, e c’è un però, considerando la notevole virata intrapresa dai nostri si rimane piacevolmente colpiti da questo secondo album. Insomma, da una sfumatura ad un’altra del medesimo genere capita spesso di inciampare in errori grossolani e risultati poco intriganti, e nel caso dei francesi per fortuna questo non si verifica, e il risultato per la maggior parte soddisfa i padiglioni auricolari.
An Illusive Progress ha il vantaggio indiscusso di mettere molta carne al fuoco e di farlo con sufficiente capacità e coscienza. Per come va oggigiorno la tendenza nell’ambiente tech death, questo non può che rivelarsi un vantaggio, data l’eterogeneità che si sta venendo a creare e la sempre più elevata cultura dei singoli ascoltatori. In fin dei conti, questa è un’epoca niente male per suonare questo genere.
(Unique Leader Records, 2018)
1. Last Breath
2. Bathos
3. My Clay
4. The Diving Mask
5. Unmasked
6. It Creeps
7. Elements
8. Seven Steps
9. In The Mind Of The Sculptor
10. In The Psalms Of The Sculptor
11. The Vow Of The Bees