(Autoproduzione, 2012)
1. Painted Face Of A Savage
2. Krakatoa
3. Fucking Retox
4. The Stoned Sun
5. Eye of the Desert
6. The Man Forever big
Ai Sedition piace Domination, e sono rimasti fermi al 1995. Pure noi. E quindi, è con sommo rammarico (ma solo per il ritardo con cui lo facciamo) che vi presentiamo Melt Down The Idols dei friulani Sedition, un EP dal flavour egizio, che fra rallentamenti itifallici e spoken vocals di “Vincentiana” memoria non potrà che far la gioia di chi si nutre di pane e Scarab.
Il dischetto si presenta dunque come figlio della scuola Morbid Angel, caratterizzato da ritmiche serrate ma anche capace di inghiottirvi nelle sabbie doomeggianti del tempo, per affogarvi senza alcuna possibilità di scampo. Sono proprio le parti più lente infatti, su tutte quelle che dominano la sulfurea “Eye Of The Desert”, ad essere quelle più trascinanti e coinvolgenti, e il loro alternarsi a blast beat e ritmi tipicamente death metal rende questo EP decisamente interessante ed equilibrato, senza risultare eccessivamente logorroico o intricato. Non mancano riferimenti a Nile o Khert – Neter, soprattutto per quanto riguarda il riffing delle chitarre; la produzione è assolutamente adatta al genere, con chitarre molto “pastose” ma non confuse in rilievo ed una sezione ritmica tellurica, pronta a scandire la discesa per il regno di Osiride, mentre una voce cavernosa sputa senza pietà il giudizio di Anubi sulle anime defunte .
Certamente in questo disco non viene proposto nulla di innovativo, anzi, ogni singola influenza del combo friulano risulta manifesta, ma i pezzi scorrono in maniera decisamente piacevole. I fan del death metal ispirato da Trey Azagthoth non potranno che gioire ed aggiungere Melt Down The Idols alla propria collezione. Decisamente una piacevole sorpresa, anche nell’Italia settentrionale ci sono le piramidi dunque!
7.5