(Autoproduzione, 2013)
1. Intro
2. Bushit
3. Earth First
4. War Inside My Head
5. Behind The Black Horizon
6. Power
7. All The Promises I Have Made
8. Cannibal Ritual (Blood cover)
9. Breeding Hatred Inside
10. Fur Is Dead
11. Another You Another Me
12. Last Fight
13. New World Disorder
14. No Excuses Anymore
15. Running Through The Blood (Fear Of God cover)
16. Under The Same Sky
17. Song Of Hate And Destruction
18. Turn Off The TV Turn On The Brain
19. Outro9. Stealing The Ghost Horse
Una recensione grind, per un album grind. Ai Degenerhate piacciono i Phobia. Anche a noi piacciono i Phobia. Va da sé che ci piacciano anche i Degenerhate! Ecco da Roma un bel dischetto di grindcore vecchio, vecchissimo stile: basti dire che vi sono diciannove pezzi, schegge impazzite di una pallottola che si chiama Chronicles Of The Apocalypse e che dura appena venticinque minuti. I Degenerhate sono fermi ai Brutal Truth, ai primi Napalm Death, e la cosa ci esalta, con la differenza però che il gruppo della capitale sa effettivamente suonare, mentre il fatto che l’album sia autoprodotto indica come i Degenerhate siano capaci anche di gestire l’aspetto tecnico della produzione, o perlomeno lo sono per quanto concerne il genere stesso. C’è ben poco altro da aggiungere, se non che il mastering è stato affidato ad un nume tutelare come Scott Hull, in forze nei Pig Destroyer e Agoraphobic Nosebleed, e che se siete fan del grindcore, qui avete un dischetto che può decisamente fare al caso vostro: in copertina ci sono pure le nostre amate maschere antigas, di più non si può chiedere, non c’è nulla da spiegare o illustrare, si può solo suggerire l’ascolto ai fan di un genere evidentemente immortale!
8.0