Dalla fredda Danimarca arrivano i Malrun, formazione di stampo modern metal già autrice di due album intitolati Beauty In Chaos (2010) e The Empty Frame (2012). Il combo danese è capace di abbinare la ferocia del groove metal / metalcore e la potenza dell’hard rock ad azzeccate melodie catchy. Per intenderci, sembrano gli Alter Bridge in versione più estrema ed in certi momenti ricordano tantissimo anche i Sevendust, soprattutto nelle voci sporche: uno dei protagonisti assoluti del disco è proprio il cantante Jacob Loebner, capace di spaziare tra scream al vetriolo e clean vocals dolcissime, a volte anche strazianti, appoggiate su riff massicci e quadrati.
La opener è l’orecchiabilissima “Justine”, moderna e dannatamente carica di groove, seguita dalla pesante “Forbidden Fruit” e dalla estrema “Cycle Of Abuse”, che è una delle perle più estreme dell’intero Two Thrones. Molto interessante la contaminazione con la musica elettronica: la band è capace di non abusarne e soprattutto di evitare i classici suoni pacchiani tipici di questo genere, che ovviamente nel nostro caso fanno solo da contorno. Per la durata di tutto l’album si può percepire tutta la bravura tecnica dei musicisti, ma per cogliere la vera essenza dei Malrun bisogna attendere la sesta traccia, intitolata “Bury The Dead For You”, un brano semplicemente eccellente, che comprende tutte le caratteristiche della band suonate in maniera divina. Sicuramente sorprende l’assenza di breakdown e rallentamenti vari, ma questa scelta si rivela oculata, perché pone la loro proposta fuori dagli schemi tradizionali, rendendoli una band quanto meno originale nel panorama core. Tuttavia, nella sua seconda parte l’album comincia a diventare ripetitivo, mancando della brillantezza iniziale: i riff a là Pantera, sul finire dell’album, non riescono ad incidere come all’inizio. I precedenti dischi avevano senza dubbio una tracklist più bilanciata e meglio assortita.
In ogni caso, questo terzo lavoro dei Malrun è sicuramente un ottimo prodotto, eseguito e composto magistralmente. Se continueranno su questa strada, mantenendo questo carico di adrenalina, epicità e raffinatezza, faranno strada, poiché hanno delle ottime carte in mano e non possono certo buttarle al vento.
7.0
(ViciSolum Production, 2014)
1. Justine
2. Forbidden Fruit
3. Cycle Of Abuse
4. Prelude / Serpent’s Coil
5. Serpent’s Coil
6. Bury The Dead For You
7. Confessions
8. Eye Of Horus
9. Light The Way
10. The Ignorant…
11. Dance Of The Satyr
12. The Ghost Of You