I post-hardcorers elvetici The Sunwashed Avenues tornano sul mercato con il loro quarto album autoprodotto, una nuova fatica che non si allontana troppo dai precedenti lavori.
L’apertura spetta all’incontenibile “Option”, brano che pare essere debitore ai The Dillinger Escape Plan, che dopo un incipit furioso scema repentinamente e si sposta verso lidi più delicati, grazie anche ad un ottimo cantato pulito. Già da questo primo assaggio chiunque può capire che si tratta di una band duttile e piena di carattere. Gli svizzeri sembrano infatti voler costantemente sorprendere l’ascoltatore con idee interessanti, a volte pure un po’ azzardate. I brani sono tiratissimi in generale e le pause armoniose regalano un po’ di respiro all’ascoltatore: si prenda per esempio “Haar”, ma un altro brano decisamente interessante è “My Ling”, che pare voler rievocare per intensità ed emozioni i grandi Faith No More.
Un buon disco questo Lama King dei The Sunwashed Avenues, un caleidoscopico mix di generi ed sensazioni frutto di una band dal gusto compositivo decisamente accattivante.
7.0
(Autoproduzione, 2015)
01. Option
02. Holidays
03. Haar
04. Lama King
05. So Bamby
06. Abignale
07. My Ling
08. Matterhorn
09. Moustacher