(Autoproduzione, 2015)
1. All We Expected – We’re Not Born to Live Like Brutes
2. All We Expected – Flood
3. Raum Kingdom – Grace
4. Raum Kingdom – Lost in the Hunt
Lo split che vi proponiamo oggi vede all’opera due gruppi molto diversi tra loro. Da una parte abbiamo gli All We Expected, che propongono un vivace post rock/metal; dall’altra parte i Raum Kingdom, band post metal/sludge.
Il sound degli All We Expected è totalmente strumentale. I punti di riferimento sono Pelican, Red Sparow e Russian Circles, ma se da una parte la band dimostra una buona conoscenza del genere dall’altra evidenzia una certa inesperienza nel songwriting: la durata dei due pezzi (per un totale di venti minuti) non aiuta ad allontanare alcuni momenti statici. Siamo di fronte ad una band ancora in fase di crescita e i margini ci potrebbero anche essere, perché le tracce sono ben suonate e ben strutturate (i sali e scendi sono quasi “da manuale”) purtroppo la proposta non si distingue per personalità e finisce per cadere dritto dritto dentro l’enorme calderone post rock/metal strumentale. Aspettiamoli, per riuscire ad essere più obbiettivi e decisivi, in un lavoro sulla lunga distanza.
I Raum Kingdom, dopo il discreto EP di debutto già recensito su queste pagine, continuano a tessere le loro trame post metal/sludge ed in questi due pezzi ammalianti e graffianti esprimono ancor più chiaramente la forte personalità già in parte percepita agli esordi. L’influenza dei Tool è altamente palpabile, soprattutto sulle voci, ma i pezzi si articolano bene in quieti soundscapes che imprevedibilmente diventano agitati e violenti (potrebbero venire in mente, tra gli altri, gli AmenRa). Gli irlandesi stanno facendo belle cose, non ci resta altro che aspettarli, pure loro, alla prova del full length.
7.0
NB: il voto è una media tra il 6.5 assegnato al lato degli All We Expected e il 7.5 guadagnato dai Raum Kingdom.