Il debut EP di cui parliamo oggi è opera dei francesi Barùs, band progressive death metal di Grenoble. Ancora una volta si tratta di musica complessa e di non facile assimilazione, ovviamente. Le canzoni di questo breve debutto omonimo sono solo quattro, ma sprigionano una furia indemoniata e malsana, pur richiamando a più riprese i vari Gorguts, Nile o pure i nostrani Nero Di Marte.
Massicci riff di chitarra si abbattono subito sulle orecchie dell’ascoltatore; la sezione ritmica è granitica e rocciosa, soprattutto nei blast beats; le vocals sono quasi esclusivamente in growl (peraltro molto buono), ma in certe parti della tracklist compaiono quasi timidamente delle profonde clean vocals dall’aria malinconica, come nella traccia “Disillusions”. La tensione costante è saltuariamente spezzata da melodie interessanti, uno dei diversi elementi che evidenziano la capacità della band di far propria e rielaborare una materia sicuramente difficile da maneggiare Il miglior modo per farsi un’idea delle qualità di questa band è il brano conclusivo “Cherub”, contenente rimandi non certo fastidiosi ai Mastodon e agli Ulcerate. Un’autentica bomba finale, posta in chiusura di un esordio molto promettente.
(Les Acteurs De L’Ombre, 2016)
01. Tarot
02. Disillusions
03. Chalice
04. Cherub
7.5