Dopo l’uscita di Know How to Carry a Whip Scott Kelly e Sanford Parker debuttano con un nuovo progetto: Mirrors for Psychic Warfare. Questa volta, però, i due non sono accompagnati da Bruce Lamont e Mike IX Williams (anche se si sente ancora l’impronta dei Corrections House).
MfPW è un progetto sperimentale crudo, lento, cupo ed oscuro. Il duo si muove verso sonorità di stampo industrial/dark ambient, nelle quali la chitarra, non più padrona della scena, lascia maggiormente spazio ai sintetizzatori e alla voce. Del nostro mondo ormai rimangono solamente i cocci di una guerra totale giunta al termine solamente per chi fortunatamente è già morto, i pochi superstiti continuano a lottare tra loro per sopravvivere: questo è ciò che sembrano voler raccontare Kelly e Parker. Il loro suono disorienta, gli oscuri sintetizzatori rilasciano una nebbia fittissima che avvolge l’ascoltatore; la voce, molto teatrale e solenne, incupisce ancor più l’atmosfera; la batteria è inserita esattamente dove serve, con suoni diversificati per legarsi meglio all’ambient o all’industrial. Infine le chitarre, distortissime ed oscure quando compaiono, creano un muro sonoro impressionante. Si sentono forti le influenze degli altri gruppi dei componenti, in particolare alcuni passaggi richiamano i Neurosis e i già citati Corrections House. Ascoltando l’album, però, non si può non citare Peter Andersson o progetti come Atrium Carceri e Sactum.
I due musicisti sanno esattamente dove vogliono arrivare, e nel farlo creano un disco compatto e completo. Servono numerosi ascolti per capirlo e digerirlo (soprattutto per chi non è avvezzo al genere), ma alla fine Mirrors For Psychic Warfare non deluderà, regalando momenti di terrore ed oscurità.
(Neurot Recordings, 2016)
1. Oracles Hex
2. A Thorn To See
3. CNN WTZ
4. I’ll Try You All
5. 43