Il trio russo Grey Heaven Fall dal 2006 produce un black / death di ottimo livello; dopo l’uscita di …Grey Heaven Fall arriva il secondo album, e subito possiamo dire che l’attesa è ampiamente ripagata.
Black Winsdom è allo stesso tempo infernale, abissale e armonioso. Il gruppo spazia tra riff devastanti e linee melodiche dando una grandissima sensazione di continuità; i cambi di melodia non infastidiscono, anzi, sono intersecati in maniera così sopraffina che l’ascoltatore ne vorrà sempre di più. Il growl è potente ma anche sofferto e si lega perfettamente agli altri strumenti. In questo disco ogni strumento è protagonista, senza distinzioni: non è sempre facile trovare in un genere come questo un basso così presente e distintivo. La chitarra offre riff intricati e devastati ma anche arpeggi sognanti e assoli anni Novanta che danno una sensazione di calma piatta. La batteria, infine, martella le orecchie dell’ascoltatore con pattern molto variegati e ben suonati. Oltre a fondere black e death metal la band lascia spazio anche a sezioni più orientate al doom (i tre membri sono turnisti per i live dei Comatose Vigil) ed al progressive, creando un sound molto particolare e distintivo.
La Aesthetics of Devastation è riuscita ad accaparrarsi una delle migliori uscite degli ultimi anni, i Grey Heaven Fall hanno fatto breccia anche questa volta. Lasciarsi sfuggire un album del genere significa non poter esplorare qualcosa di veramente intenso che a fatica si può dimenticare.
(Aesthetics of Devastation, 2015)
1. The Lord Is Blissful in Grief
2. Spirit of Oppression
3. To the Doomed Sons of Earth
4. Sanctuary of Cut Tongues
5. Tranquility of the Possessed
6. That Nail in a Heart