In una notte di metà giugno tornano a Bologna, un anno dopo l’ultima calata italica, i francesi Betraying The Martyrs. Per la loro è il secondo appuntamento di una tre giorni nel Bel Paese che li ha visti suonare a Milano e poi a Caserta. Entro la fine di questo anno uscirà il terzo album, atteso crocevia del loro destino. Nel frattempo è sempre un piacere ripassare dal vivo i loro brani. Ulterore motivo di interesse per la serata è costituito dai gruppi spalla, ottime band italiane tra le quali i felsinei The End At The Beginning e i parmensi Damned Spring Fragrantia.
BETRAYING THE MARTYRS
+ Damned Spring Fragrantia + The End At The Beginning
Alchemica, Bologna
17 / 06 / 2016
THE END AT THE BEGINNIG
Arriviamo al club bolognese giusto in tempo per la performance dei locali The End At The Beginning, in giro da diverso tempo, sebbene siano giovani, carichi e festaioli. Il metalcore carico e dinamico dei bolognesi sta ricevendo ottimi consensi, e ora i ragazzi hanno in cantiere un nuovo album. Nel locale ci sono diverse persone, che, grazie al carisma del pur febbricitante frontman Nicola Roccati, sembrano divertirsi molto. Breakdown a ripetizione e momenti più melodici si susseguono senza sosta, contornati da sezioni più tecniche. I TEATB stasera pescano a piene mani dal loro repertorio ed inoltre eseguono in anteprima un nuovo brano, molto divertente e pesante. Promossi!
DAMNED SPRING FRAGRANTIA
Dopo i bolognesi tocca ai parmensi Damned Spring Fragrantia, della Basick Records. Le loro chitarre ad otto corde sono monolitiche e pesanti, peccato solo per il sound di stasera, non degno della loro bravura e tecnica. I ragazzi emiliani si scatenano con i loro pezzi forti, come “Drowned In Cyan”, “Lost Shore” o “The Obsidian Fate”, tutti episodi che in sede live risultano molto divertenti. Il vocalist Nicolò Carrara è bravo, tra una canzone e l’altra, ad intrattenere l’audience per poi a scatenarsi con i suoi scream durante i pezzi, ma in generale tutta la band risulta essere composta da autentiche macchine da guerra; peccato che abbiano suonato poco, il tempo a loro disposizione finisce in un attimo. Speriamo di rivederli presto e che l’audio sia settato in una maniera migliore.
BETRAYING THE MARTYRS
Con un po’ di ritardo è arrivato finalmente l’atteso momento dei Betraying The Martyrs. Questa sera c’è un po’ meno gente rispetto al concerto dell’anno scorso (sempre nello stesso locale), sicuramente anche per il maggior numero di date italiane del tour. La mattanza sonora parte con la strumentale “Liberate Me Ex Inferis”, caratterizzata da un breakdown siderale e pachidermico: finalmente l’audio del locale rende giustizia alla musica! Il combo francese, in gran forma, punta su una scaletta rodata, priva di “spoiler” sul prossimo disco. Il growl di Aaron Matts è sempre brutale e baritonale, coadiuvato dagli scream e dalle clean vocals del tastierista Victor Guillet. Il pubblico palesa grande apprezzamento per la performance della band con stage diving ed headbanging, oltre ad un riuscito wall of death. Immancabile, tra le altre, la hit “Man Made Disaster”, al solito molto coinvolgente e ben eseguita. Dopo circa cinquanta minuti la conclusione è affidata alla discutibile “Let It Go”, anche se c’è da dire che pure la band non sembra prendersi molto sul serio suonandola. In ogni caso, il finale vagamente grottesco non guasta certo una serata senza dubbio soddisfacente, un concerto -core di quelli che vorremmo più spesso a Bologna.