Con il caldo opprimente dell’estate nessun genere risulta più indicato del black metal per rinfrescare gli animi. Battute a parte, in questa sede si parla dei Krigere Wolf, siciliani ed autori di questo recente Infinite Cosmic Evocation. I catanesi col loro terzo lascito si addentrano in fitte trame di black metal, le cui radici sono palesemente legate alla scuola melodica svedese, senza però dimenticarsi di quanto di buono sia stato fatto nell’Europa dell’est in campo orthodox black metal.
Le trame dei Krigere Wolf si muovono su binari abbastanza regolari senza però ammorbare oltre ogni misura. Alle radici nordiche s’aggiunge una voce aspra ed un’atmosfera volutamente mistica. Si passa da brani lunghi ed ipnotici (“And The Night Descends Again…”) a sfuriate di stampo black/death ben alternate tra sezioni in up tempo e trame melodiche che a volte ricordano i Lord Belial (“Infinite Cosmic Evocation”, “Warriors Of The Sun”). In questo Infinite Cosmic Evocation si viaggia su brani a qualità fondamentalmente costante; la band sa cosa vuole suonare e come suonarlo, confidando anche in capacità strumentali tali da spaziare in più sottogeneri pur rimanendo fedeli ad una linea guida.
Confidiamo che tale disco ottenga senza problemi l’approvazione di quanti hanno seguito (e continuano a farlo) Naglfar, Lord Belial, Dissection e band di più recente formazione come i polacchi Mgła. Per quanto ci riguarda siamo in presenza di un disco ben fatto, forse solo un po’ troppo ancorato a certi modelli. In ogni caso la Sicilia è sempre più nera.
(Fallen-Angels Productions, 2016)
1. And The Night Descends Again – Slaves Of The Blazing Cult
2. Infinite Cosmic Evocation
3. Unholy Magical Throne
4. Solar Storms
5. Warriors Of The Sun
6. Ancient Inscriptions Of Ancestral Misery
7. Through The Void And Asters Light