A luglio di questo anno è uscito Inferno I per l’etichetta romana Subsound Records, nota per le sue pubblicazioni ad ampio raggio che spaziano in vari generi musicali, anche molto differenti tra loro. Ci troviamo ad ascoltare la prima parte di una trilogia dal concept dantesco: un viaggio nei meandri del luogo ultraterreno punitivo per eccellenza del mondo occidentale, cantato in volgare antico del XIII secolo.
I Kyterion suonano un poderoso e cristallino black metal con qualche inflessione death metal; scordatevi quindi suoni lo-fi e cacofonici, ma date il benvenuto ad un prodotto dalla produzione nitida e pulita. Tecnicamente preparati, i Nostri puntano su una potenza sonora non indifferente: riff in tremolo picking sono intermezzati da buoni momenti melodici e da stacchi ritmici che rendono le canzoni variegate, evidenziando costruzioni compositive complesse ma mai astruse. Due voci (nessuna delle due è quella dell’autore latino Virgilio, naturalmente) ci accompagnano in questo viaggio che ripercorre i passi del sommo poeta: un growl basso, profondo ed effettato e uno scream acuto e graffiante, entrambe protagoniste e subalterne a seconda dei momenti, scambiandosi di ruolo nei vari cori. Questo buon complesso di voci enfatizza maggiormente lo schema del concept con l’utilizzo dell’ormai antico idioma. Discorso diverso per l’incessante batteria dal doppio pedale facile e del tutto asservita alle chitarre, che pecca di una certa mancanza di dinamiche, dando a tratti quel fastidioso senso di ‘’plasticoso’’ che riesce a farci storcere il naso soprattutto nelle rullate e nel blast beat.
I bolognesi con il loro debutto viaggiano veloci ma su terreni sicuri, puntando molto sulla potenza dell’ensemble in sé e sulle ottime capacità di songwriter; tuttavia lo studio a tavolino dei brani è evidente, complice una poca naturalezza del suono in generale ed una totale ed esagerata perfezione negli arrangiamenti. Inferno I è comunque un disco consigliatissimo a chi ama sonorità vicine agli ultimi Marduk, Dark Funeral e Behemoth, ma con una lingua vernacolare che dona un valore aggiunto.
(Subsound Records 2016)
1. L’Etterno Dolore
2. Tra la Perduta Gente
3. L’Acheronte
4. Caron Dimonio
5. Limbo
6. La Selva de’ Suicidi
7. Le Brutte Arpie
8. Gerione
9. Faticoso Manto
10. Lo ‘mperador del Doloroso Regno