Cosa si può scrivere sulla musica di Gautier Serre? Potremmo semplicemente ricorrere a un elenco di generi musicali, ma ad ogni ascolto bisognerebbe aggiornarlo nuovamente. Questo perché in ogni traccia realizzata dal nostro compositore francese, vi sono generi, suoni e scorci nascosti; solo dopo svariati ascolti si iniziano a sistemare i tasselli. Osservando l’insieme però non è mai chiaro fin dove la musica di Igorrr voglia spingersi.
Malattia, pazzia, caos sono i primi termini che vengono in mente quando si ascolta un qualsiasi disco di Serre, ma questa nuova release intitolata Savage Sinusoid sembra essere un po’ più accessibile degli scorsi dischi, lasciando degli spiragli in mezzo alla schizofrenia più totale. Infatti in un circo di generi che suonano tutti all’unisono, ma senza risultare cacofonici, Igorrr mantiene quell’anima tipicamente catchy che lo contraddistingue. Quando inizierete a cantarvi in mente un qualsiasi pezzo del progetto, improvvisamente vi sentirete Kevin Spacey in Seven. Attenti dunque a non urlare “She begged for her life and the life of the baby inside her” al vecchio seduto accanto a voi sul bus.
Cosa dire di questo disco, se non che è Il Disco, quello perfetto per tutti gli appassionati della band. In questo lavoro studiato in ogni particolare si può notare un certo legame tra le tracce, come se vi fosse un filo conduttore che unisce il tutto. I pezzi hanno una struttura più definita rispetto al passato, anche se i generi tirati in ballo sono sempre quelli cari al nostro Serre. Tra un blast beat ed un drop appaiono pianoforti, sax, chitarre spagnole, fisarmoniche, canti angelici, addirittura passaggi in 8 bit, in un alternarsi continuo di momenti feroci e deviati e passaggi soavi dalla candida bellezza. La produzione, il missaggio ed il master sono veramente di altissima fattura, rendendo ogni elemento chiaro e ben definito anche in mezzo al caos più totale.
È sempre complicato scrivere di Igorrr, della sua musica, della sua idea, perché sono cose estranee, di un altro universo. Serre si comporta così anche in Savage Sinusoid, un disco che bisogna subire e non sentire: un viaggio schizofrenico che farà la gioia dei vecchi fan, ma che sicuramente riuscirà ad accalappiarne di nuovi. “It’s more comfortable for you to label me as insane” diceva John Doe in Seven.
(Metal Blade Records, 2017)
01. Viande
02. ieuD
03. Houmous
04. Opus Brain
05. Problème d’émotion
06. Spaghetti Forever
07. Cheval
08. Apopathodiaphulatophobie
09. Va te foutre
10. Robert
11. Au Revoir