Se durante l’estate siete tipi a cui piace rallentare i ritmi e buttarvi su musica più solare ed affabile l’ultimo album dei Savak potrebbe fare a caso vostro. Per chi non li conoscesse, stiamo parlando di un quartetto nativo di Brooklyn fautore di un garage rock garbato che mischia la psichedelia al folk, che fa molto Children Of Nuggets, e che per comodità viene gettato in quel calderone ormai saturo che chiamiamo indie rock.
Con Cut-Ups, il loro secondo studio album, i Nostri finiscono per navigare nelle stesse acque che in passato hanno solcato i Coral ed i Gringo Star, andandosi però a differenziare sfruttando molti elementi in più nella composizione dei loro brani. Gli strumenti a fiato (sassofono e tromba) ad esempio donano una certa sensualità, mentre in brani più scarni c’è il richiamo a quelle belle atmosfere college rock sempre a metà strada tra pop e grunge, il songwriting si avvicina a tratti a quello dei Dinosaur Jr. ma con la totale assenza di distorsioni prediligendo suoni puliti ed una incisione ad alta fedeltà.
Nonostante sia perfetto per il tragitto casa- spiaggia, la nostra paura è che questo album, con l’arrivo dell’autunno, avrà un crollo come le metaforiche foglie dell’albero.
(Ernest Jenning Record Co.,2017)
1. Sick Of War
2. Like Gary Wilson Said
3. I Wanna Exist
4. Christo’s Peers (Soon We’ll Be Floating)
5. Natural Light
6. They Are Bones
7. Loma Prieta
8. I Don’t Want To Be Defended
9. Keys To The City
10. I Left America