Molte sono le domande che si pone una persona dell’arco della sua vita: Chi siamo? Perché
viviamo? Cosa ci facciamo qui? Chi sono i Briqueville? Son belgi, ok, ma chi ci suona? Queste
sono domande che non trovano alcuna risposta, nemmeno con l’uscita del loro nuovo album, un
disco post-metal che qualitativamente si può affiancare a colossi del genere come Amenra,
Rosetta e Pelican.
Già dai titoli delle tracce si nota che II è la continuazione della prima uscita della band. La prima
traccia del disco, “Akte V”, inizialmente sembra proprio un proseguimento del sound creato dai
Briqueville nell’omonimo album, se non fosse che con il trascorrere dei minuti si nota una certa
evoluzione. Questo secondo disco ha più personalità e punta a creare qualcosa che si possa
ricondurre solo al combo belga, facendosi strada tra sludge, post e ambient, senza farsi
mancare svolte tribali e rock. Se non fosse per le rare parti vocali si potrebbe tranquillamente
andare a parlate di disco strumentale, ma la voce c’è e sembra un’essenza eterea che appare
solitaria incastrandosi all’interno della composizione come se fosse chiusa in una gabbia fatta di
muri sonori. I riff si susseguono e scorrono fluidi tra loro dando un senso di continuità anche
quando si passa tra ritmi completamente opposti.
Gli amanti del genere non possono lasciarsi scappare questa uscita. L’ottima produzione e il
pregevole missaggio donano al disco una qualità sonora veramente grandiosa, e la scelta dei
suoni di chitarre e basso non fa altro che aumentare il valore di quest’opera. Consiglio anche di
visionare il corto che è stato realizzato per la traccia “Akte VI”, il quale prova ad esprimere
visivamente la follia musicale della band belga.
(Pelagic Records, 2017)
1. Akte V
2. Akte VI
3. Akte VII