Una finestra aperta sulla fine del mondo. Suona proprio così il secondo full-length dei finlandesi Coughdust, questo Worldwrench che ha concettualmente al centro proprio il crollo della nostra agonizzante società. Composta da veterani della scena estrema finnica (Rotten Sound, Ward, Worthless…), la band ha rilasciato una delle prove più feroci sentite quest’anno.
Worldwrench è un pachiderma che avanza a suon di sludge e death metal, un perfetto connubio in grado di sprigionare un elevatissimo grado di ferinità: mescolate i Grave con i Primitive Man e usciranno fuori i Coughdust, tanto per intenderci. Le chitarre, grassissime, distorte oltre ogni ragionevolezza, riportano a galla il tipico suono zanzaroso del death scandinavo anni Novanta, portandolo però all’ennesima potenza; la sezione ritmica alterna cavalcate furibonde (“Serpents of the Earth”, “Worldwrench”) a fangosi downtempo (“Gripless”, “Dead Calm”), non di rado all’interno della stessa canzone, e in ambo i casi benissimo si esprime l’ugola spietata del vocalist Murtonen, molto migliorato rispetto alla prova precedente, che letteralmente vomita nel microfono tutto il suo odio. L’apice del disco è proprio la title-track, aperta da un riff che ricorda i Bolt Thrower e che, pur rimanendo incardinata sulle summenzionate coordinate sonore, ha quel sentore punk che aggiunge un pizzico in più di sguaiatezza. Nella seconda parte della canzone, poi, un assolo strafottente richiama gli Electric Wizard e la chitarra mefitica di Jus Oborn.
Una sorpresa, questo secondo capitolo della discografia dei Coughdust. Il gradevole ma non indimenticabile esordio A Means to an End (molto più “punk” e vicino a certo death-and-roll) non lasciava presagire questa esplosione di odio, o meglio, soprattutto che i finlandesi sapessero rilasciare un disco tutto su ottimi livelli, per gli interi quaranta minuti di durata, senza cali qualitativi. Una bella sorpresa da mettere sotto l’albero di Natale (anche se il disco è uscito a settembre) e far fuggire i parenti, così da potervi sbronzare in solitudine. Approfittatene.
(Suicide Records, 2017)
1. Serpents of the Earth
2. The Second Principle
3. Gripless
4. Worldwrench
5. Dead Calm
6. Blind
8.0