Prima di questa estate l’ultima opera targata Quicksand del cui ascolto potevamo godere era Manic Compression, secondo – e si pensava ultimo – album ufficiale della band post-hardcore statunitense che si ispirava ai Fugazi ed è finita per influenzare colossi come gli At The Drive-In. Ad agosto di quest’anno (2017, per i posteri) il cosiddetto fulmine a ciel sereno: i Quicksand si riuniscono e pubblicano Interiors, nuovo album con dodici inediti.
Chi si aspettava un diretto ritorno alle sonorità anni Novanta dovrà ricredersi, o per lo meno farlo in parte, dato che le tracce contenute in Interiors, per quanto subito riconducibili al suono tipico dei Quicksand, sono la testimonianza di come nonostante il periodo al di fuori dalle scene la band newyorkese abbia comunque guadagnato una maturità musicale. Due le cose che saltano subito all’orecchio: un suono più mellifluo e suadente ed un maggior riguardo alla melodia da parte di Walter Schreifels come cantante. Questa nuova veste sembra traghettare il post-hardcore del periodo Slip verso un indie rock più rotondo e ragionato, vedi “Cosmonauts” ed “Hyperium”, brani che accontenteranno in particolare i seguaci dei Deftones, soprattutto dal periodo White Pony in poi.
Allo stesso tempo è giusto sottolineare che l’album è lontano dall’essere esageratamente mieloso, la parola più appropriata è equilibrato; non mancano assolutamente le distorsioni, i giri di basso ficcanti, i riff di chitarra veloci come stilettate, ma tutto prodotto senza sbavature.
Interiors è dunque un’opera di facile ascolto che riesce ad insinuarsi sin dalle prime note nel cuore dell’ascoltatore. Se da un lato stuzzica la nostalgia di chi li ascolta dagli anni Novanta dall’altro dialoga perfettamente con i così detti millennials. Purtroppo il gap di questi vent’anni lascia il mistero di come i Quicksand si siano evoluti fino ad oggi, sicuramente l’esperienza emocore di Schreifels con i Rival Schools e di Capone con gli Handsome hanno contribuito oggi alla produzione di Interiors. Il consiglio è di reperire e riascoltare tutto quello che è stato citato in questo articolo dato che la storia dei Quicksand in fin dei conti si racchiude sulle dita di una mano.
(Epitaph Records, 2017)
1. Illuminant
2. Under The Screw
3. Warm And Low
4. >
5. Cosmonauts
6. Interiors
7. Hyperion
8. Fire This Time
9. Feels Like A Weight Has Been Lifted
10. >>
11. Sick Mind
12. Normal Love