I Balmog sono un trio spagnolo attivo dal 2003, ma che giunge oggi appena al terzo full-length: la produzione degli iberici si è caratterizzata sinora principalmente per un gran numero di split e qualche EP, in puro spirito underground.
Vacvvm è un ottimo disco black metal, in bilico tra ortodossia e qualche elemento di innovazione che rende i Balmog decisamente riconoscibili. Gli spagnoli aderiscono anche sul piano lirico alle “classiche” tematiche antireligiose e anticristiane, ben riassunte anche nei titoli delle canzoni racchiuse nei due pezzi di apertura e chiusura che sono composte, in realtà, da un’unica frase tratta dal Missale romanum. Impressiona la veemenza e la rabbia che traspare dalla musica dei Balmog, molto omogenea ma mai piatta: risulta anzi un punto di forza. Il disco mantiene costantemente una notevole potenza evocativa, presumibilmente proprio ciò che la band si prefiggeva. Impressionano pezzi come “Vigil of the Blinds”, che esprime una malvagità ieratica impressionante, e “Come to the Pulpit”, emotivamente molto intensa. Volendo dare dei riferimenti, potremmo paragonare i Balmog in parte ai Behemoth, per la ruvidezza dell’odio anti-religioso e la timbrica del cantante/chitarrista Balc, e in parte ai Septicflesh, principalmente per il tono “epico” complessivo.
Insomma, Vacvvm è una gradita sorpresa in questo primo scorcio del 2018: un disco maturo, in linea con l’esperienza di una band sinora semi sconosciuta ma che ha tutte le carte in regola per guadagnarsi il suo posto nel panorama estremo internazionale. Nota finale, registriamo un altro bel colpo della label spagnola Blackseed Productions (in collaborazione con War Anthem e Pulverem Mortis), che meno un anno fa ci aveva fatto scoprire gli Aversio Humanitatis.
(Blackseed Productions, Pulverem Mortis Productions, War Anthem Records, 2018)
1. Qui Immolatus Iam Non Moritur…
2. Eating the Descendant
3. Hodegetria
4. Vigil of the Blinds
5. Inde Deus Abest
6. Come to the Pulpit
7. Gignesthai
8. …Sed Semper Vivit Occisus
7.5