Tornano dopo una lunga attesa di ben nove anni i paladini del progressive technical death made in Canada, gli Augury. Dopo varie vicissitudini nella line-up, tra cui spicca il nuovo arrivato Antoine Baril dietro le pelli, i Nostri danno finalmente seguito all’ottimo Fragmentary Evidence, riprendendo ed ampliando ulteriormente lo spettro sonoro del quale si erano dimostrati capaci in passato. Illusive Golden Age è, insomma, un ritorno non solo atteso ma pienamente soddisfacente.
Nessun elemento è stato lasciato indietro rispetto al passato, salvo la splendida voce di Arianne Fleury (comunque fuori dai giochi dopo Concealed), ma anzi ci troviamo di fronte ad un lotto di brani vari ma comunque ben omogeneizzati ad un songwriting a loro soli appartenente. Laddove spiccano scale di stampo neoclassico e cori gridati (“Illusive Golden Age”), altrove si viene investiti da ondate furiose e catastrofiche come in “Carrion Tide” (con controtempi degni di nota) o la belluina “Mater Dolorosa”, sezioni squisitamente prog come nella strumentale “Message Sonore” e infine pur riff monolitici come in “Parallel Biosphere”. Punto a favore degli Augury è quello di aver sempre saputo conciliare ottimamente composizione ed ecclettismo dei singoli membri, risultante in assoli sì tecnici ma di ottimo gusto melodico (questi rimbalzanti tra le due asce Mathieu Marcotte e Patrick Loisel) e un Dominic Lapointe (vero e proprio guru oramai del basso in campo tech death) meno presente che nei Beyond Creation (che comunque in questo platter non saranno minimamente rimpianti) ma mai così fondamentale nel cementare le varie sezioni ritmiche e con un gusto che col passare degli anni diventa sempre più fine.
Gli Augury consolidano con Illusive Golden Age la propria posizione nel panorama death canadese con quello che facilmente rientrerà nella lista dei dischi preferiti del 2018 del sottoscritto, e si spera anche in quella di molti che leggeranno queste parole. Un ritorno assolutamente consigliato che lascia la speranza per una maggiore costanza nei prossimi lavori, ma se cadenze così lunghe portano a risultati simili allora aspetteremo volentieri. Ora tocca agli altri nomi del genere uscire allo scoperto e dimostrarsi all’altezza.
(The Artisan Era, 2018)
1. Illusive Golden Age
2. The Living Vault
3. Carrion Tide
4. Mater Dolorosa
5. Maritime
6. Message Sonore
7. Parallel Biospheres
8. Anchorite