Il 2019 è stato ricchissimo di uscite black di alto livello, tra conferme e alcune sorprese. Tra queste riteniamo vadano annoverate le Asagraum, che con questo Dawn of Infinite Fire realizzano il secondo album e segnano una probabile svolta nella loro carriera musicale.
Sì, abbiamo scritto le Asagraum: perché la band in questione è un duo tutto al femminile proveniente dall’Olanda. Alle soglie del 2020, ovviamente, non ci stupisce la presenza di capacissime musiciste anche in ambito metal, ma poiché un gruppo composto da sole donne (e di questo livello) rimane per ora una fenomeno raro, merita di essere sottolineato. Ora, però, parliamo solo di musica: ciò che il combo olandese ci propone è un solido black metal che racchiude tutto il meglio sia della tradizione, che delle tendenze più recenti: perché se le radici delle Asagraum possono rimandare ai numi tutelari Dissection, oggi la loro proposta si pone sulla scia dei vari Uada, Mgła e Misþyrming, ovvero il meglio che in un certo black “melodico” si trova oggi sulla scena estrema. In particolare la band islandese, e il recente – strepitoso – Algleymi, è vicina all’attuale proposta delle Asagraum, perché proprio come gli scandinavi anche le olandesi combinano registri estremi con una non frequente capacità di comporre canzoni curatissime e dinamiche, in una certa forma per così dire “classica” che rende accessibile ogni ascolto. Raramente i tempi sono vertiginosi, così come sporadici sono i blast beat: sono dunque le chitarre a menare le danze, proponendo melodie evocative e accattivanti. Al centro del disco, insomma, ci sono i riff, e se dobbiamo menzionare una canzone in particolare – fermo restando che la qualità media è sempre alta – allora la title track ci sembra davvero l’highlight del disco.
Dawn of Infinite Fire non è un disco che ha particolari pretese di innovazione, e forse per questo, tra tante uscite nello stesso ambito di così alto livello, potrebbe sembrare non imprescindibile. Fareste invece male a sottovalutare questa proposta, perché siamo di fronte a una band che ha tutte le qualità per essere la next big thing dell’underground metal europeo, come testimoniano gli inviti a eventi del calibro dell’Eindhoven Metal Meeting e dell’Inferno Festival. Poi non dite che non ve l’avevamo detto.
(Edged Circle Productions, 2019)
1. They Crawl from the Borken Circle
2. The Lightless Inferno
3. Abomination’s Altar
4. Guahaihoque
5. Dawn of Infinite Fire
6. Dochters van de Zwarte Vlam
7. Beyond the Black Vortex
8. Hate of Satan’s Hammer
9. Waar ik ben Komt de Dood