Scrivere un riassunto fortemente soggettivo che comprenda un intero anno è difficile, che comprenda un intero decennio è quasi impossibile. Ho deciso dunque di escludere quei lavori che, per un motivo o per l’altro, finiscono in una categoria a parte, nella quale spazio e tempo non contano: Gateway To The Antisphere dei Sulphur Aeon, Quando Vedrai Le Navi In Fiamme Sarà Giunta l’ora dei Marnero, De Vermis Mysteriis degli High On Fire e dato l’enorme impatto emotivo, ci mettiamo anche i The Secret, decidete voi se con Solve Et Coagula o Agnus Dei, a me vanno benissimo entrambi.
Karnivool – Sound Awake (2009)
Uno dei miei riferimenti, sempre e comunque, un disco da isola deserta, sublime sotto qualsiasi punto di vista: arrangiamenti, produzione, esecuzione, gusto. Un album che mi ha sconvolto al primo ascolto, probabilmente nella prima manciata di secondi.
Deathspell Omega – Paracletus (2010)
Principio e Apice di quello che ha cambiato le sorti di un intero genere, di una intera corrente, quasi a portare in musica una filosofia e attitudine nuove, la profondità oltre la bellezza, l’intenzione spasmodica di andare oltre. A mio modesto parere Paracletus apre la strada a tutto quello che è venuto e dovrà venire. Capolavoro di uno spessore così elevato da regalare nuove facce di sè ancora oggi, dopo un numero sconsiderato di ascolti. Sulla stessa lunghezza d’onda segnalo un disco che ha svolto una funzione simile, forse nel suo estremo, sicuramente da approfondire: Dodecahedron – Kwintessen.
Mgla – With Hearts Toward None (2012)
Dei due capolavori assoluti della band polacca, ho preferito questo ad Exercises In Futility per via del maggior coinvolgimento a livello emotivo: alcuni versi sono così profondamente giusti e miei da svuotarmi della necessità di provare ad esprimermi. “Ecco qui cosa provo”.
Neurosis – Honor Found In Decay (2012)
Il mio disco preferito dei Neurosis nell’ultimo decennio, in generale secondo solo a A Sun That Never Sets. Si tratta di un’opera così profonda e importante da esser diventata parte della mia vita per l’eternità, senza remora, senza dubbio: ancora una volta il termine perfetto è indelebile.
Gorguts – Colored Sands (2013)
Esplorare e innovare è diventato un paradossale stereotipo, con le band che si tuffano tutte nella stessa medesima direzione finendo per aderire tutte agli stessi dettami. E poi ci sono i Gorguts, che nella loro splendente carriera hanno sempre messo in atto una ricerca realmente unica, coltivando un sound e delle idee singolari. Colored Sands ne è solo l’ennesimo atto, incredibile.
Nero Di Marte – Derivae (2014)
Un disco che esprime una qualità e una maturità indelebile a tutto tondo, una raffinatezza all’apice di quello che questa italia abbia mai proposto e, soprattutto, un solco da seguire, un’asticella così in alto da illuminare tutto quel che è venuto dopo. Album mitologico, a tratti perfino doloroso nella sua bellezza.
Cult Of Luna & Julie Christmas – Mariner (2016)
Una tempesta perfetta, che mi è entrata dentro senza che io potessi fare nulla per tirarmi indietro o trovare riparo, l’alchimia creata dai Cult Of Luna e dalla divina Julie Christmas è qualcosa di così viscerale e unico da avermi lasciato basito. Alcune parti di Mariner mi toccano così nel profondo da esser quasi insostenibili, un capolavoro fatto e finito.
Ihsahn – Arktis (2016)
Il mio amore totale e profondo per gli Emperor e Ihsahn si proietta nell’ultimo decennio per mezzo di molte cose valide, ma soprattutto con Arktis, un album così vasto e variegato da svelare molteplici sfaccettature di un artista immenso, incastonando nel complesso una perla come “Celestial Violence”, brano di una bellezza struggente.
Bell Witch – Mirror Reaper (2017)
Il manifesto del male e della sofferenza, un disco/brano dall’enorme potere comunicativo, un viaggio pesantissimo e dolorosissimo, un disco tanto bello quanto crudele, che mette in mostra gli abissi dell’esperienza umana.
Elder – Reflection of a floating world (2017)
Nel floridissimo panorama stoner psichedelico troviamo gli Elder, band in grado di stregarmi in maniera istantanea e duratura. Con Reflection, a mio parere, hanno raggiunto un livello qualitativo una spanna al di sopra di quasi tutto e tutti: bellissimi.